Recensione zeitgeist - the movie regia di Peter Joseph USA 2007
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Recensione zeitgeist - the movie (2007)

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locandina del film ZEITGEIST - THE MOVIE

Immagine tratta dal film ZEITGEIST - THE MOVIE

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Immagine tratta dal film ZEITGEIST - THE MOVIE

Immagine tratta dal film ZEITGEIST - THE MOVIE
 

"Zeitgeist, the Movie" è un film documentario non-profit rilasciato in rete nel 2007, diretto, prodotto e distribuito da Peter Joseph, regista indipendente dalle case di distribuzione cinematografiche.
Il film è lingua inglese, ma è stato distribuito successivamente in rete sottotitolato in diverse lingue, tra cui anche l'italiano e da qualche tempo anche doppiato.

La parola Zeitgeist è di origine tedesca e viene tradotta come "Spirito del tempo", ma nella realtà dei fatti Joseph non fa nessun riferimento alla spiritualità nel contesto del filmato.
L'intento è piuttosto quello di scuotere le coscienze raccontando le aberrazioni del nostro sistema sociale individuandone le principali cause sula base di informazioni e fonti che troppo spesso vengono ignorate e prese poco in considerazione dalla diffusione mediatica convenzionale.

Il filmato è diviso in tre parti e si apre con quattro sequenze correlate in successione che riassumono in pochi minuti quelli che saranno i temi trattati dal film. La prima sequenza è abbastanza veloce ed è caratterizzata da una serie di inquadrature che riprendono scene shock sulla guerra. La seconda è composta da scene che riprendono la bellezza armonica della Natura. Molto significativa è la scena successiva in cui viene fatta vedere la mano di un individuo che scrive su un foglio di carta l'addizione 1+1=2, in quanto, con il suggestivo gesto di un altro attore che toglie carta e penna posando sul tavolino la Bibbia che viene ricoperta dalla bandiera americana, viene introdotta la terza sequenza composta da un mix di scene in cui vengono ripresi gli avvenimenti dell'11 settembre e la guerra. In fine la quarta ed ultima sequenza correlata, composta da scene shock sulla miseria, fame e povertà nel mondo, costituisce l'epilogo scaturito da quanto fatto vedere nelle precedenti, concludendo magistralmente quella che possiamo definire una breve introduzione riassuntiva sui contenuti concettuali del filmato. A seguire la voce fuori campo apre le danze con riferimenti sarcastici e successive critiche dai toni provocatori nei confronti della dottrina Cattolica.
Quella voce apparteneva al comico sarcastico statunitense George Carlin6, morto di recente, in uno dei suoi spettacoli al vetriolo.
L'intenzione di Joseph comunque sia non sembra essere quella di formulare un'accusa, bensì di mettere in evidenza le distorsioni del sistema di valori che dovrebbe perseguire, portando alla luce fatti storici, mitologici, analogie e contraddizioni delle varie culture e credenze religiose che troppo spesso hanno condizionato l'uomo nel fare scelte insensate che ci hanno portato all'attuale insostenibile situazione.

Capitolo 1

La più grande storia mai raccontata

Joseph in questa parte del film prende in esame fa figura mitologica attribuita al messia del Nuovo Testamento, criticandone l'attendibilità storica, e confrontandola con le altre religioni, espletando sorprendenti analogie con la cultura del Dio Sole Egizio Horus.

Il titolo del capitolo cita il film del 1965 di George Stevens che narra la vita di Gesù seguendo fedelmente i vangeli canonici, ma nella realtà viene riportato un parallelismo tra Horus, Mitra, Krishna, Dionisio, Cristo e altri messia di altre culture religiose la cui fonte è l' opera del 1999 della storica e archeologa D.M. Murdock "The Christ Conspiracy" (pubblicato con lo pseudonimo di Acharya) il cui pay-off "The greatest story ever sold" è un altro riferimento sarcastico al film di Stevens dettato da un gioco di parole tra told (raccontato) e sold (venduto). Sono tutt'oggi ancora molto accesi i dibattiti su alcune considerazioni ritenute non attendibili di questo libro, in cui si ipotizza che il Cristo della storia sia un ibrido letterario ed astronomico, ma, tuttavia, nello scorrere delle immagini, non si può di certo rimanere indifferenti nello scorgere le sorprendenti analogie tra il Dio del Sole Egizio e i vari messia delle differenti religioni, e di come la Bibbia presenti nei suoi scritti possibili riferimenti astronomici documentati da diverse più antiche civiltà, specialmente pertinenti a quella che viene denominata: "precessione degli equinozi".
Secondo alcuni studiosi già nell'antico Egitto gli astronomi del tempo sapevano che il Sole, con un moto antiorario, si sposta da una costellazione dello zodiaco all'altra in un moto che dura 2150 anni. Seguendo questo indizio, e considerando le difformità dei calendari appartenuti alle civiltà antiche rispetto al nostro, noi saremmo alla fine dell'era dei Pesci, ossia l' era astrologica cominciata con l'avvento di Gesù.

Seguendo questo principio è facile scorgere che l'era precedente, quella dell'Ariete, coincide con quanto riportato nel libro dell'Esodo dell'Antico testamento che vede Mosè come il salvatore del suo popolo oppresso dagli Egizi.
Inoltre viene portata all'attenzione dello spettatore il significato di un comune fattore denominatore delle varie divinità religiose, che è la data di nascita al 25 Dicembre; data che in realtà risulta avere un significato astronomico ben preciso in quanto, dopo il solstizio d'inverno che nell'emisfero nord è il giorno più corto dell'anno, il Sole rimane apparentemente fermo sorgendo nel punto più lontano da est all'orizzonte in cui risulta perpendicolare alla costellazione della croce del sud, ma il giorno 25 Dicembre ricomincia il suo moto apparente sorgendo da est verso Nord preannunciando giornate più lunghe fino al giorno dell'equinozio di primavera.
In funzione di quanto descritto, Joseph ci mostra come i simboli e icone adottate dal Cristianesimo siano in realtà delle rappresentazioni degli eventi astronomici succitati, come la croce celtica e tutte le rappresentazioni allegoriche nei dipinti che raffigurano il Cristo con l'immagine di un aura d'orata intersecata da una croce dietro la testa. E' di sicuro curioso e impressionante vedere come molti avvenimenti descritti nelle sacre scritture siano così complementari alle rappresentazioni antropomorfe delle costellazioni che tutti conosciamo, e Peter Joseph dimostra grande abilità nel montare sequenze che riescano a mettere in evidenza tali rifermenti, espletandone i concetti con notevole accortezza e precisione.
In conclusione, l'ipotesi portata da Joseph fa riflettere sull'autenticità storica della vita di Cristo, ma, nonostante sia apprezzabile il coraggio dimostrato nel portare all'attenzione dello spettatore le origini della mitologia ricorrendo al parallelismo nelle varie religioni del culto del Sole, risulta essere precipitoso in quelle che possiamo definire delle sue personali conclusioni, risultando anche un po' ingenuo nell'esporre il suo pensiero senza trattare l'argomento con maggiore e dovuta equidistanza. E' ben noto ormai che la Bibbia presenti notevoli contraddizioni, ma dire che al di là di tale scritto adottato dalla religione cristiana non ci siano storici del tempo che avessero lasciato testimonianze scritte che narrassero di un uomo di nome Gesù, non è sufficiente per affermare che egli non sia esistito affatto, e non sono poche le critiche che gli sono state rivolte in questo senso.

Nonostante tutto Peter Joseph rilascia pubblicamente sul sito del film un documento ben dettagliato su quello e che sono state le fonti a cui ha attinto per la realizzazione di questa sua prima parte di "Zeitgeist the Movie" consultabile sul sito http.//zeitgeist movie.com1

Capitolo 2

Tutto il Mondo è un palcoscenico

Il capitolo viene introdotto con lo sconcertante impatto Aereo dell'attentato alle Torri Gemelle dell'11 settembre 2001, riprese da molteplici angolazioni, seguito da numerose interviste dei testimoni che erano li i quali sostengono tutti di aver sentito un enorme esplosione, intesa come detonazione.
Con questa introduzione Joseph intende smascherare il mito dell'11 settembre, sostenendo che si sia trattato di demolizioni controllate, dando voce ad esperti nel settore e a scienziati del campo della Fisica, ma fornendo anche delle schiette immagini ingrandite dell'evento analizzate nel dettaglio da più angolazioni che lasciano ben pochissimi dubbi su questa apparente teoria del complotto.

Analizzando punto per punto le dichiarazioni ufficiali rilasciate, Joseph mette in evidenza in modo analitico tutte le incompatibilità e l'improbabilità degli avvenimenti. Portando testimonianze ed analisi da parte di esperti, per come è stata la dinamica del crollo, risulta del tutto improbabile che possa essere stato ritrovato un documento d'identità integro corrispondente all'identità del pilota dirottatore dell'aereo. il film difatti sostiene che ben sei dei cosiddetti dirottatori siano ancora in vita, e cerca di dimostrare che fosse impossibile per il pilota Hani Hanjour riuscire nel compito di far volare il Boeing 757 (Attentato al Pentagono dell'11 settembre 2001) nella traiettoria verso il Pentagono, ma non solo. Mette in dubbio anche l'impatto dell'aereo stesso, sostenendo non sia mai avvenuto, considerate le proporzioni e le leggi della fisica.

Nel tentativo di ricostruzione dei fatti, nonostante sia ben dichiarato dalla Commissione dell'11/9 che non c'era stato nessun allarme di atti terroristici e che gli errori di vari enti governativi hanno impedito un'adeguata difesa, il film mette in evidenza, attraverso un'accurata indagine, che gli stessi States fossero stati avvertiti da più parti sull'incombere degli attentati del 11 settembre 2001, e che lo stesso sistema di coordinamento dei radar della NORAD (North American Aerospace Defense Command) fosse stato deliberatamente messo in confusione attraverso la programmazione di simulazioni che per l'appunto inscenavano diversi attacchi terroristici contro bersagli civili e militari eseguiti con aerei di linea. In questo modo i veri aerei dirottati avrebbero potuto raggiungere i loro bersagli anche dopo più di mezz'ora dal primo attacco. Tra le varie fonti vengono citate l'operazione Mascal nel 2000 che consisteva in esercitazioni militari con l'obiettivo di colpire il Pentagono, e la raccolta da parte della CNN di documenti confidenziali provenienti dalle Filippine in cui viene espletato nel dettaglio il piano di attacco terroristico.
Per ciò che concerne il crollo degli edifici, Joseph mette in discussione la teoria del "Pancake" attraverso testimonianze di esperti che escludono tale possibilità, proponendo, inoltre, una più plausibile ipotesi di come i grattacieli del World Trade Center possano essere stati distrutti con una demolizione controllata.
In conclusione Joseph, riassume il capitolo con un report di sequenze che ritraggono in maniera netta l'incapacità della stessa commissione 9/11 di esporre la realtà dei fatti, mettendo in evidenza la carenza di approfondimento da parte dei mezzi di comunicazione più importanti sul resoconto ufficiale. Questo capitolo del film sostiene apertamente che il 9/11 venne premeditato allo scopo di favorire presunte organizzazioni nel finanziare armamenti per interessi economici sul petrolio a scapito degli stessi cittadini americani. Non a caso viene definito dallo stesso regista un "auto attentato"
Il capitolo si conclude con la geniale citazione di una particolare scena del film "Quinto potere" di Sidney Lumet con protagonista Peter Finch, seguita dalle drammatiche e shoccanti sequenze che ritraggono il crollo di uno degli edifici.

Capitolo 3

Non prestare attenzione agli uomini dietro le quinte

Questa sezione tenta di spiegare in maniera semplificata il contorto sistema del debito odierno. Partendo da un excursus storico relativo alla guerra di indipendenza americana2 cominciata nel 1775, Joseph mette in evidenza la principale causa scatenante di questo conflitto.
Re Giorgio III del Regno Unito mise fuori legge la valuta indipendente, e senza interessi, che le colonie stavano producendo al loro interno. Naturalmente queste valute autoprodotte liberavano le persone dal dover richiedere prestiti alla Banca Centrale di Inghilterra e di pagargli i relativi interessi, pertanto, le conseguenze della rivoluzione vennero da sé. Nel 1783 L'America riuscì a sancire la sua indipendenza dalla monarchia inglese, ma la lotta contro il concetto di Banca Centrale era solo all'inizio. Analizzando il processo di emissione della moneta, il film mette in evidenza che tale sistema può solo far crescere gradualmente il debito a causa di tassi di interesse che le Banche non emettono sulla base monetaria circolante. Ogni banconota ha il valore della banconota più una certa percentuale di interesse che secondo la logica esposta, non solo no potrà mai essere restituita, ma sarà destinata a crescere. Questo sistema, secondo il regista, può portare solo alla schiavitù in quanto non è possibile far fronte a un debito che si autorigenera. I padri fondatori conoscevano bene le conseguenze a cui avrebbe portato il sistema da loro creato. Risalendo agli avvenimenti di inizio 900, si sostiene che alcuni di questi padri fondatori hanno utilizzato la loro ricchezza per aumentare il panico finanziario, provocando molteplici crisi delle borse, causando, mediante la diffusione mediatica della stampa che si presume fosse controllata e finanziata da loro stessi, di voci allarmistiche che annunciavano il fallimento di molte piccole banche indipendenti concorrenti, dando luogo al loro consolidamento e fusione/accorpamento alle più grosse istituzioni che questi presunti "manipolatori" controllano.
Il film mette in luce la teoria del complotto elettronico e dichiara apertamente che la Federal Reserve3, la banca centrale degli Stati Uniti, venne creata per rubare la ricchezza della Nazione. Mette in luce come le varie guerre combattute dagli USA abbiano portato immensi profitti a pochi ultramilionari, e che l'obiettivo di queste famiglie radicate nel sistema è quello di raggiungere la supremazia mondiale su un pubblico facilmente controllabile e ricattabile.
Viene anche introdotto il fine ultimo che consisterebbe nella fusione degli Stati Uniti, del Canada e del Messico in una unico Stato potentissimo simile all'Unione Europea che avrà un'unica moneta, l'Amero4.
L'ipotesi che porta il film, assieme ad una prossima Unione Africana e ad una ancora molto futuribile Unione Asiatica, è quella di costituire un Unico Governo Mondiale (Teoria del complotto del Nuovo Ordine Mondiale5).

Il film conclude che sotto questo tipo di governo, ad ogni essere umano verrebbe impiantato un micro-chip RFID che, con l'apparente sembianza di un più sicuro documento di riconoscimento, verrebbe utilizzato per monitorare gli individui e sopprimere il dissenso.

"La conclusione è che il governo sta ottenendo quello ha ordinato. Non vogliono che i vostri figli siano istruiti, no vogliono che pensiate troppo..."

Nel mezzo di questo frangente, Joseph inserisce con grande stile di nuovo una citazione del film "Quinto Potere" (vincitore di 4 premi Oscar) in una delle sua scene più significative:
"Siamo in un mucchio di guai! Perché tutti voi altri 62 milioni di americani mi stanno ascoltando proprio adesso. Perché meno del 3% di voi legge libri. Perché meno del 15% di voi legge quotidiani. Perché l'unica verità che conoscete è quella che viene da questa televisione!..."

Sono ancora molto accesi i dibattiti su queste teorie che al momento non trovano ancora alcun fondamento di rilevanza determinante. Nonostante tutto, il regista sul finale lascia un messaggio ottimistico relativo, ad una crescente presa di coscienza collettiva in tutto il pianeta, attraverso cui si avrà la possibilità di mettere fine alle oppressioni del sistema i cui viviamo. Questo suo messaggio non vuole in nessuna maniera essere messianico, ma verrà maggiormente delucidato nei successivi lavori "Zeitgeist Addendum" e "Zeitgeist Moving Forward". In cui verranno evidenziate dal punto di vista scientifico le soluzioni che l'umanità dovrà adottare per garantire la sua permanenza sulla Terra già dal prossimo futuro.

Il film non fornisce verità assolute, ma nonostante le critiche e dibattiti che sono ancora oggi molto accesi sull'attendibilità di quanto viene riportato una cosa è certa. Questo film non lascia di certo indifferenti, e ne consegue che, per i temi trattati su cui c'è ancora troppa ignoranza e indifferenza, vale la pena vederlo almeno una volta.


1 http://zeitgeistmovie.com/Zeitgeist,%20The%20Movie-%20Companion%20Guide%20PDF.pdf
2 http://it.wikipedia.org/wiki/Guerra_di_indipendenza_americana
3 http://it.wikipedia.org/wiki/Federal_Reserve
4 http://it.wikipedia.org/wiki/Amero
5 http://it.wikipedia.org/wiki/Teoria_del_complotto_del_Nuovo_Ordine_Mondiale
6 http://it.wikipedia.org/wiki/George_Carlin

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Recensione a cura di Fulvio Baldini aka peter-ray - aggiornata al 29/06/2011 15.27.00

Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it

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