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POSTA GROSSA A DODGE CITY regia di Fielder Cook

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Angel Heart     5½ / 10  21/08/2018 18:25:46 » Rispondi
Non lo definirei come un poker movie nel senso stretto della categoria (per intenderci, tipo "Cincinnati Kid") in quanto l'attenzione non verte sul gioco ma su quello che fanno e dicono i personaggi attorno al tavolo.
Gli spazi e i movimenti tra sala e saloon sono ben sfruttati, ma la conoscenza dei protagonisti è davvero troppo misera (salvo in parte Robards, ma perchè lui sì e gli altri no?) di conseguenza la posta in gioco, a livello emotivo, è veramente troppo bassa, non c'è partecipazione, sono solo cinque sconosciuti in una realtà fittizia che giocano da lontano con soldi che non sono i miei, tanto che l'esito della partita non fa nè caldo nè freddo, ancora meno quando allo spettatore non viene concesso ne il lusso di vedere le carte dei giocatori per tutta la durata, ne di cosa possa comportare una vittoria o una sconfitta per ciascuno di questi.
La sorpresa finale ripaga, ma per quanto mi riguarda solo in minima parte, va ad eliminare anche quel poco di dramma creatosi nella prima metà (Fonda giocatore incallito che si brucia tutti i risparmi e poi ha un malore nel bel mezzo di una mano apparentemente imbattibile ma che non può chiamare) e finisce per prevalere più l'impressione di pagliacciata che di gratificazione.

Probabilmente non ho prestato particolare attenzione a determinati passaggi e tutti i punti interrogativi che mi ha lasciato in sospeso in verità troverebbero risposta facilmente, in ogni caso l'ho trovato un film guardabile ma anche mal strutturato e piuttosto inverosimile, almeno dal punto in cui entra in gioco la consorte cha da al titolo originale.

Ho spento troppo deluso e confuso per poter andare oltre con il voto.