caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

SPARTACUS regia di Stanley Kubrick

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Dom Cobb     7 / 10  01/02/2019 20:01:16 » Rispondi
Lo schiave trace Spartaco viene venduto a un nobile romano che lo utilizza come gladiatore. Lo spirito ribelle di Spartaco non tarda a mostrarsi e, dopo l'evasione di massa insieme agli altri prigionieri, il trace inizia la sua campagna contro le legioni di Roma...
Se guardiamo alla storia del cinema fin dai giorni dell'epoca d'oro sono evidenti i casi in cui un film in particolare ha raggiunto notorietà non tanto per le sue qualità tecniche o di contenuto, ma più che altro per un determinato impatto a livello sociale o culturale, e che per quelle stesse ragioni continua ad essere ricordato a distanza di anni. "Spartacus" è uno di quei film.
Una delle caratteristiche peculiari del film è la presenza in cabina di regie di niente meno che Stanley Kubrick, regista atipico per il genere; d'altra parte, è anche vero che il Kubrick dei primi anni è diametralmente opposto a quello del periodo più personale e noto al grande pubblico, e perciò, a conti fatti, un peplum non è poi così lontano dalle sue corde. Certo, manca quell'impronta autoriale che emergono persino in film come "Orizzonti di gloria" e si vede che si tratta di un lavoro su commissione; ciononostante è realizzato con molta professionalità. E in generale il film mostra tutte le tipiche caratteristiche del genere cui appartiene, fra scene ad alto tasso di spettacolarità, una fotografia sgargiante, costumi e scenografie lussuosi e così via; a stonare sono solo le musiche di Alex North, stranamente prive di mordente e del tutto prive dell'epicità che ci si aspetterebbe. Il confronto con il maestro Miklos Rosza è a dir poco impietoso.
Sul lato narrativo, si viaggia su livelli abbastanza accettabili, fatte le dovute concessioni alla mancanza di fedeltà storica e il bisogno di mescolare un po' le carte a favore di un po' di sano melodramma. Il cast ricco di grandi nomi, da Laurence Olivier a Charles Laughton a Tony Curtis e Kirk Douglas, fa la sua sporca figura ed è una delle ragioni per cui la storia funziona così bene. Però c'è da dire che la politica liberale di cui il film è pregno è abbastanza poco credibile per come è inserita nel contesto della storia,


Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

e la si lascia passare giusto perché riflette l'intenzione da parte dei realizzatori di scuotere lo status quo e contrastare gli effetti del maccartismo, che tramite simili operazioni ha ricevuto il suo colpo di grazia (basti pensare che Dalton Trumbo, lo sceneggiatore, era sulla lista nera e venne comunque accreditato nei titoli di testa sia qui che nell'"Exodus" di Preminger, ponendo di fatto la parola fine alla caccia alle streghe dell'epoca). Inoltre, le battaglie spettacolari, soprattutto quella finale, e certe scene drammatiche hanno ancora il loro impatto e sono effettivamente da storia del cinema per un motivo preciso.
Anche se il risultato finale non è alla pari dei peplum più riusciti, "Spartacus" rimane comunque un buon esempio del genere, forse troppo affossato nella sua ideologia politica, ma ben fatto e a tratti narrativamente efficace.


Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER