DankoCardi 8½ / 10 21/11/2019 14:34:49 » Rispondi Vado matto per i drammi carcerari. Questo poi, per l'epoca in cui è stato realizzato, è davvero un film atipico per il panorama italiano: un intenso "donne in prigione", verace e sanguigno come la epocale interpretazione della Magnani. Castellani da il meglio di se con dialoghi serrati e dialettali che imprimono ulteriore verismo all'opera. Non mancano graffi di amara ironia ma nemmeno scene estranianti da girone dantesco. Bravissima anche la Masina nel rappresentare la corruzione morale che subisce il suo personaggio come a dire che la speranza c'è...ma anche no; i camei di Sordi e Salvatori innalzano notevolmente il tono della pellicola. Vuole rappresentare la vita a cui sono costrette le detenute senza troppi moralismi o forzate analisi sociali e ci riesce alla perfezione. Peccato che in italia non siano stati realizzati più film di questo tipo (e quasi nulla c'entrano i "women in prison" erotici dei vari Massaccesi e Mattei). Un piccolo gioiello d'autore che andrebbe meritatamente riscoperto, se non altro per la prova delle protagoniste.
DankoCardi 21/11/2019 22:08:11 » Rispondi Veramente, sempre parlando di donne in prigione, nel panorama italiano abbiamo "Malefemmene" (2001) di Fabio Coversi...ma non è un gran chè, assolutamente non paragonabile a questo!
marco986 21/11/2019 19:31:31 » Rispondi In chiave di commedia c'è anche Dov'è la libertà...? di Rossellini con Totò