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I SOLITI SOSPETTI regia di Bryan Singer

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ziogiafo     4 / 10  03/02/2005 16:32:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ziogiafo - I SOLITI SOSPETTI, 1995-

Thriller dall'intrigante ma confusa struttura narrativa che incuriosisce ma non appassiona, nonostante il discreto impegno degli interpreti, fra i quali si distingue sicuramente un valido Kevin Spacey. Il regista si ispira ai migliori modelli del "noir" classico anni 40 ma non convince, la storia e la collocazione dei personaggi hanno un taglio fumettistico e inverosimile.
Anche se questo film in America è diventato un piccolo fenomeno di culto, nel complesso non entusiasma e risulta a mio avviso in molti tratti anche noioso.Indubbiamente il giovane regista avrà un buon talento ma deve ancora lavorare molto per raggiungere il buon livello che gli viene riconosciuto. Troppi flash-back, inutili trappole ed inganni quasi da videogioco che contribuiscono a distogliere e depistare anche il più attento spettatore.Un filo conduttore confuso confluisce in un finale volutamente a sorpresa mirando ad un sensazionalismo da presa in giro per chi assiste allo spettacolo, costretto a rivedere molte scene del film per venirne a capo. La suspense cresce quando inizia il tormentone della paura del diavolo identificato nel misterioso "Kayser Sose" questo genio del male che manovra il tutto.Io credo in Dio ... recita il protagonista ... ma ho paura di Kayser Sose ... Ma che c'entra? Che confusione ... E' un Horror o un thriller? Boh!!! "Degustibus".-


Cordialmente -
ziogiafo
Invia una mail all'autore del commento cash  03/02/2005 17:43:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
confusa struttura narrativa? noioso? un thriller o un horror?
Lord Arathom  09/02/2005 03:28:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ziogiafo, non è cosa per te, trovati qualche altro interesse...
ziogiafo  09/02/2005 13:35:38Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Trattasi di opinioni ... non fate i maestri !!!

Scritto da Christopher McQuarrie nella intrigante ma lambiccata struttura narrativa esposta, I soliti sospetti è un thriller che incuriosisce senza mai appassionare; e questo a dispetto del buon gioco corale degli interpreti, fra i quali spiccano il dolente Byrne e l'enigmatico Spacey, e di certe suggestioni di regia. Il problema è che pur ispirandosi ai migliori modelli del "noir", dai classici Anni 40 a Tarantino e ai fratelli Coen di Il crocevia della morte, il ventottenne Bryan Singer resta troppo schiavo della sua cinefilia per riuscire a dar vita e respiro ai personaggi e alla storia. Ciò non toglie che questo suo secondo film lo collochi nella lista dei cineasti da tener d'occhio. (La Stampa, Alessandra Levantesi, 11/12/95)

Non vi dico altro, tranne che pur apprezzando il piglio autoriale di Singer rilutto a entusiasmarmi per un film che negli Usa sta diventando un piccolo fenomeno di culto. Neppure gli interpreti si sottraggono all'ipoteca manieristica impegnati come sono con personaggi senza qualità. (Corriere della Sera, Tullio Kezich, 7/12/95)

Mi dicono che chi non è del tutto impreparato ai trucchi del genere indovini ben presto, in base all'aureo principio della massima improbabilità (o della banalità del male), l'identità del terrificante Keyser Soze. Nonostante qualche familiarità con i misteryes devo confessare che la scoperta mi ha colta impreparata ma forse semplicemente perché trovo il film nel complesso un'esercitazione non proprio eccitante e generalmente forzata. Quasi che il giovane Singer - indubbiamente dotato di talento - avesse voluto strafare rimpinzando il film di trappole, inganni, figure retoriche, "ralenti", falsi flash-back. Così che I soliti sospetti finisce per rasentare la parodia senza averne il coraggio, e ci lascia con una Sagrada Familia senza pinnacoli e con la sensazione di essere stati un po' presi in giro. (La Repubblica, Irene Bignardi, 3/12/95)

Cordialmente
ziogiafo
ziogiafo  09/02/2005 16:04:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
... Trattasi di opinioni ... non fate i maestri !!!
Caro "Lord Arathom", piacere di conoscerti !!! Leggi quanto segue
e suggerisci anche ai sottoelencati autori di trovarsi qualche altro interesse. Visto che disponi di validi consigli per tutti coloro che non la pensano come te.

Scritto da Christopher McQuarrie nella intrigante ma lambiccata struttura narrativa esposta, I soliti sospetti è un thriller che incuriosisce senza mai appassionare; e questo a dispetto del buon gioco corale degli interpreti, fra i quali spiccano il dolente Byrne e l'enigmatico Spacey, e di certe suggestioni di regia. Il problema è che pur ispirandosi ai migliori modelli del "noir", dai classici Anni 40 a Tarantino e ai fratelli Coen di Il crocevia della morte, il ventottenne Bryan Singer resta troppo schiavo della sua cinefilia per riuscire a dar vita e respiro ai personaggi e alla storia. Ciò non toglie che questo suo secondo film lo collochi nella lista dei cineasti da tener d'occhio. (La Stampa, Alessandra Levantesi, 11/12/95)

Non vi dico altro, tranne che pur apprezzando il piglio autoriale di Singer rilutto a entusiasmarmi per un film che negli Usa sta diventando un piccolo fenomeno di culto. Neppure gli interpreti si sottraggono all'ipoteca manieristica impegnati come sono con personaggi senza qualità. (Corriere della Sera, Tullio Kezich, 7/12/95)

Mi dicono che chi non è del tutto impreparato ai trucchi del genere indovini ben presto, in base all'aureo principio della massima improbabilità (o della banalità del male), l'identità del terrificante Keyser Soze. Nonostante qualche familiarità con i misteryes devo confessare che la scoperta mi ha colta impreparata ma forse semplicemente perché trovo il film nel complesso un'esercitazione non proprio eccitante e generalmente forzata. Quasi che il giovane Singer - indubbiamente dotato di talento - avesse voluto strafare rimpinzando il film di trappole, inganni, figure retoriche, "ralenti", falsi flash-back. Così che I soliti sospetti finisce per rasentare la parodia senza averne il coraggio, e ci lascia con una Sagrada Familia senza pinnacoli e con la sensazione di essere stati un po' presi in giro. (La Repubblica, Irene Bignardi, 3/12/95)

Cordialmente
ziogiafo
desi  16/02/2005 15:40:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma vai a ********.......

Cordialmente
Desi
ziogiafo  16/02/2005 16:33:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ricambio ... sentitamente !!!
Anche perchè ho appurato che fate questo per mestiere ...
Basta fare una semplice ricerca su Filmscoop.
Mi meraviglio che i moderatori di questo portale vi facciano ancora scrivere. I provocatori non ci servono ... grazie.
Andate a sfogarvi altrove !!!
E' inutile usare tanti nickname per alimentare infinite discussioni atte esclusivamente a provocare il prossimo ... Giù la maschera !!!
Che squallore !!!
Ravvedetevi !!!
ziogiafo
desi  16/02/2005 16:42:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Stai zitto, Dio
ziogiafo  28/02/2005 12:58:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
NO COMMENT !!!
Sauron00  01/04/2005 21:49:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Spero che tu non ti riferisca ai miei commenti per quanto mi riguarda, il mio nik è ed è sempre stato Suron00 ( e mi guarderei bene dal modificarlo). mi firmo anche col mio nome perchè le maschere sono ià fatte in vero. Dal mio punto di vista una conversazione bilaterale può esistere solo in funzione di un incipit razionale. criticare un film su basi erronee viene interpretato immediatamente ( da me 9 come provocazione e quindi mi accanisco perchè amo il cinema.
cavrino86  09/09/2005 14:32:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
desi ti amo
Sauron00  11/02/2005 14:07:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il fatto che 3 critici il cui lavoro e notorietà aumenta a dismisura se fanno qualcosa di eclatante ( a mio avviso stupido) come criticare in modo spropositato un film non fa di certo di te ( che hai copiato miseramente i 3 spunti da te medesimo citati) un critico superlativo, anzi.

Secondo me tu ( e gli altri 3 incompetenti da te citati) avete fatto un errore classico: il fatto di non capire un film sparandogli a zero subito dopo!!!

PICCOLO INCISO
come te, c'è gente che uscita dal cinema dopo aver visto "the village" si è messa a criticarlo dicendo: non è un horror, non fa paura quindi superficiale e brutto. Questo senza pensare al fatto che quel film in effetti è un thriller, in linea con la psicologia del regista ( l'accettare o meno le casualità e le problematiche della vita) e che in effetti la trama è bella.


TORNANDO AL FILM DEL QUALE STIAMO DISCUTENDO:
i film noir anni 40 sono film come "il padrino", "once upon a time in america" etc e in effetti non c'entrano nulla con quel film che è molto più simile a "le iene" o "pulp fiction" per il tipo di organizzazione della banda. I personaggi in effetti hanno un taglio fumettistico ma è esattamente una combinazione perfetta con questo genere di film. La storia probabilmente non ti convince poichè non la hai compresa. Sinceramente di tratti noiosi non ne trovo. Dopo il tuo "troppi flash back" mi è venuto da ridere e poi in stile pirandelliano la comicità della tua frase si è trasformata in ironia e ho avuto un po' di pena per te che hai fatto un commento basato sul pilastro (il genere del film) che ti crolla addosso: mi spiego meglio; Questo genere di film, se non fosse stato fatto nella struttura di flash back, sarebbe stato scontato e ovvio ( pensa un film come "memento" in ordine cronologico), e come i flash back la bellezza del film sta proprio nelle trappole come i dettagli del personaggio di kyser che viene descritto con gli opposti del narratore ( vedi l'accendino, la folta chioma, il braccio e la camminata, l'altezza in contraddizione con l'imputato).
Sono queste cose che "allo spettatore più attento" ( che tu non sei) fanno capire kyser e intrallazzano lo stesso.
Il filo conduttore è perfetto.
La frase eccelsa che tu critichi sta a indicare la paura di qualcosa di mistico, ma non penso che capiresti il discorso e quindi non lo farò. P.S. non è nè un thriller nè un horror: è un genere a parte.

ha, do ragione assoluta agli altri 2 commenti. come mentecatto, datti a qualche altro hobby e lascia in pace i grandi film.

P.P.S.
già il fatto che il commento finale sia su "la repubblica" fa capire l'erronetà dell'articolo ;)

cordialmente
Michel
ziogiafo  11/02/2005 20:17:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Partendo dal presupposto che non vedo la ragione per cui ci si debba scaldare tanto per una semplice opinione ... vorrei almeno come diritto di replica, rispondere serenamente come di solito faccio, senza esimermi dal dire che qualcosa di buono in questa discussione è sicuramente stato generato. Mi riferisco al confronto di vere opinioni anche se discordanti e non carammellosi pareri tutti coerenti e poco articolati. Se un film piace, piace. Se non piace ... punto. A questo proposito parlavo di "semplici" opinioni, che fortunatamente sono soggettive e a mio avviso vanno comunque rispettate. Credo che nessuno abbia l'ardire di presentarsi come "critico" o "superlativo critico" almeno per quello che mi riguarda, ma ciò che ci accomuna, senza ombra di dubbio in questo forum è la passione per il cinema. Certo se si potessero evitare inutili turpiloqui sarebbe ancora meglio. Capisco che questa è una libera scelta, ma non credo che con le offese si dia più forza al proprio parere. Mi rendo conto che le voci fuori dal coro a volte possono generare una sorta di nervosismo, ma questo fa parte del gioco della discussione fine a se stessa, di un confronto civile, senza inutili riferimenti personali. Vorrei in conclusione ancora abbassare i toni, e dire: Non esageriamo !!! Sono sicuro che i nostri pareri, magari non lo sappiamo, sono concordanti su altre decine e decine di film, oppure no, ma è giusto così.

Tante cose ...
e come diceva qualcuno ... "Evviva il Cinema che lava via dall'anima la polvere della vita".

Un serio Cordialmente !!!
ziogiafo