GIULIA GARIFFO 2 / 10 04/06/2005 11:47:30 » Rispondi DOPO QUESTO FILM VORREI CHE TUTTI SAPESSERO CHE LO STATO "PRATICAMENTE" NON CONCEDE PRESTITI AGEVOLATI ai FILM IN COSTUME, ALLA RILETTURA CINEMATOGRAFICA DI OPERE DI LETTERARIE NON CONTEMPORANEE (ce ne sono anche di comprensibili al VOLGO anzi che divertono concedendo anche ai bruti di tentare la via del pensiero) e NON FINANZIA OPERE DI ALTA SPETTACOLARITA' se non ai "Soliti SOLONI".
C H I H A D A T O I S O L D I A C I T T I P E R F A R E S T A' " COSA"?
Mi chiedo il perchč di questo film? Citti che vuole con questo frappč di "ho sentito dire", perchč gli sfugge il quotidiano nella sua preziosa semplicitą? Possibile che non riesca a crescere, ad evolversi, ad affrancarsi? PECCATO!
Quanti soldi sprecati !
e poi... chi fermerą Claudio Amendola?
A prescindere dal fatto :
-che l'affetto filiale richiederebbe una maggior tutela della memoria paterna.
- che l'essere coatti per INTENZIONALE APOLOGIA DI REATO, non giustifica il " NEFASTO RICHIAMO" che riconduce sistematicamente"L'OMO", dopo ogni possibilitą decorosa, a pił pecorecce scelte.
-che si dovrebbe riflettere, sull'irresponsabilitą riproduttiva esibita nelle "Cita" ,imperterrite e "piercingate" o come diavolo si scrive, che iniziano il loro percorso di "parassiti" berciando in una pietosa "arringa pubblicitaria" griffata VANZINA( si vede!) ,sfruttando la terza generazione di un nome che ha fatto comunque la storia del cinema italiano.
-che in questo paese non si sente il bisogno di altra "MONNEZZA".
A PRESCINDERE DA TUTTO QUESTO che non č poco!
CHE VUOLE ANCORA DA NOI CLAUDIO AMENDOLA?
kowalsky 11/06/2005 14:25:49 » Rispondi A parte l'odio innaturale per Amendola, Sergio Citti è il più grande regista italiano vivente, il più coraggioso, il più scomodo, il più di tutti, Sottoscrivo e non vedo l'ora di vedere il film
GIULIA GARIFFO 13/06/2005 20:55:41 » Rispondi Non è odio,l'odio è qualcosa di deleterio per chi lo prova e presume un sentimento forte.Gli Amendola non suscitano forti sentimenti.Suscitano fastidio,come mosche sciroccate.Penso semplicemente che sia arrivata l'ora di rimandare a casa chi sfrutta immeritatamente il nome di famiglia e anche chi il nome di famiglia non ce l'ha ma è un guitto ugualmente.
Citti è un essere di rara sensibilità ,sarebbe potuto veramente essere uno dei grandi registi italiani se avesse smesso di vivere all'ombra di Pasolini,studiando,evolvendosi .C'è da dire che l'amore che quest'uomo ha saputo portare al suo maestro è di tale intensità da emozionare ,gronda letteralmente da ogni sua espressione vitale.Un sentimento così è talmente sublime,lontano dalle miserie contemporanee, da consolarci fra tanto squallore.Però questo non è CITTI,non so cosè ,non è CITTI. Forse è la sua parte volgar. Forse ,nell'intenzione di cimentarsi libero ,di apparire meno Pasoliniano ma senza crescere,senza evolversi,è caduto dall'Empireo dell'innocenza che lo aveva reso tanto prezioso.
kowalsky 14/06/2005 14:45:01 » Rispondi Prometto di vedere appena posso il film, prima di parlarne ancora Del resto quello che dici dimostra che conosci molto bene cio' di cui si parla, la mia resta comunque una rabbia verso un'autore che è tanto boicottato dai media perchè "scomodo" e penso si meriti puerlomeno rispetto per le difficoltà che ha di farsi distribuire i film un bacio
GIULIA GARIFFO 14/06/2005 17:50:06 » Rispondi grazie,leggerò con vero piacere il tuo commento. un caro saluto a te G.G.