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REQUIEM FOR A DREAM regia di Darren Aronofsky

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wuwazz     8½ / 10  09/01/2007 16:15:06 » Rispondi
Uno dei film più terribili che abbia mai visto, per la sua durezza, per la sua infinita tristezza e per il suo continuo degenerare dal male al peggio all'irreparabile, andamento che però è in sintonia con il tema trattato ed è facilmente riscontrabile nella realtà dei fatti. Le sequenze finali fanno davvero male al cuore: tutto diventa inesorabile e pesantemente drammatico, i protagonisti che per tutto il film hanno intrapreso una folle corsa verso l'autodistruzione tentano di fare un ultimo disperato sforzo per resistere al peso di una situazione ormai divenuta insostenibile, e infatti

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Sembrerebbe doveroso un paragone col celebre "trainspotting", ma penso che i due film in comune abbiano solo l'oggetto, il mezzo, il motore di tutta la vicenda: la droga. Per il resto mi smbra che vi sia una sostanziale antitesi tra i 2: uno è un film che tratta principalmente di redenzione (quello di Boyle), parte dal basso (dal molto basso) ma lascia intravedere uno spiraglio di luce alla fine: tutto può andare male, malissimo, ma si può cambiare e SCEGLIERE la vita (già sul tema scelta-non scelta si potrebbe parlare ore e ore ma per ora lasciamo perdere), risalire dal profondo baratro che sembra essere la fine di tutto; l'altro (questo Requiem) ha proprio l'intenzione di farti gelare, di farti star male e vedere quanto può essere profondo il baratro senza preoccuparsi di dover risalire e dover rimettere tutto a posto, perchè effettivamente questa possibilità c'è, ma le persone non dovrebbero accontentarsi della "possibilità", bensì dovrebbero mirare ad una certezza. Puoi rimetterci la libertà, un braccio, la dignità, la salute mentale.... la vita nella sua interezza o in ognuna delle sue forme: questo è quello che più preme comunicare, poco importa se tanti hanno "provato" e ne sono usciti indenni: la possibilità che tutto vada male c'è, ed è molto più alta di quello che si può pensare...
Tornando poi al discorso che avevo accennato, quello della SCELTA, in Requiem questa è completamente spazzata via dalla dipendenza, e in questo senso i protagonisti hanno già perso da tempo la loro libertà: non hanno scelta alla fine, vengono inghiottiti dalla trappola che loro stessi si sono tesi durante tutta la loro vita e non hanno alcuna alternativa; Trainspotting invece pone il problema in altri termini: il problema è fondamentalmente una scelta, una presa di posizione da assumere. Certo, si parla anche di quanto sia difficile uscire dal tunnel, ma alla fine Mcgregor nel film ce la fa, e questo è molto significativo, tant'è che molti critici hanno sparato a 0 su trainspotting definendolo addirittura anti-educativo (cosa che non condivido affatto) e dannoso per le "giovani menti".

ma parlando un pò di Requiem for a dream, ci sono delle trovate stupende nonostante i pochi mezzi a disposizione del regista: le pillole che cadono nella mano della madre con un suono di sottofondo forte e pesante, all'inizio quando è una sola sembra un grande tonfo, poi quando innizia prenderne 5 alla volta diventa un vero rullo di tamburi, quasi una mitragliata; la cam attaccata al busto dei personaggi mentre sono in movimento rende benissimo l'idea del loro smarrimento e del loro senso di disagio e vulnerabilità, le sequnze-lampo di gesti abituali e continuamente ripetuti, ormai diventati routine e altre che ora non mi vengono in mente.

Il limite più grande secondo me è proprio la bellissima colonna sonora: ok requiem for a dream è bellissima, ma non possono metterla ogni 5 minuti, alla fine un se ne pò più!!

Cmq secondo me è un film assolutamente da vedere, anche perchè mette l'accento su forme di droga diverse e poco pubblicizzate (chissà perchè..................) che in certi casi non sono certo inferiori (nel numero dei casi e nell'intensità dei danni provocati) all'uso di eroina o cocaina