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LA STRADA DI LEVI regia di Davide Ferrario

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     8 / 10  07/05/2007 11:30:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sessant’anni dopo la liberazione di Auschwitz il talentuoso Davide Ferrario ripercorre le tappe del viaggio intrapreso da Primo Levi per tornare in Italia,attraverso un documentario che si affida spesso a stralci del noto romanzo dello scrittore torinese “La tregua” ,ovvero una sorta di resoconto dell’estenuante viaggio intrapreso dall'ex detenuto.
Quello di Ferrario non è solo l’omaggio ad un grande scrittore, ma anche un viaggio attraverso i cambiamenti che hanno investito le zone toccate dalle estenuanti peregrinazioni di Levi.
Cio’ che si evince è che ovviamente molte cose sono cambiate,ma non sempre in meglio,Ferrario tenta di analizzare il piu’ imparzialmente possibile gli avvenimenti accaduti,infarcendo il tutto con una sottile vena ironica.
Il regista ci porta a spasso attraverso un Europa sconosciuta ai piu' ,illustrandoci le fabbriche polacche di Nowa Huta simbolo di prosperita’ e manifesto dello sviluppo socialista ora abbandonate ed in disuso,ci parla del dramma di Chernobyl e di quello degli emigranti Moldavi che per sopravvivere debbono espatriare,ci illustra l’inquietante ideologia nei nuovi nazisti e le difficoltà di coabitazione tra russi ed ucraini,mostra a tutt’oggi come in alcuni paesi dell'Europa moderna la liberta’ di stampa e parola non esistano totalmente come avviene in Bielorussia.
Il film si chiude con i iricordi di un altro scrittore toccato profondamente dalla grande guerra ,vale a dire Mario Rigoni Stern,che ricorda Primo Levi e l’amicizia che li legava.
Un film particolare ed interessante sicuramente tra i piu’ originali usciti ultimamente.