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LA PASSIONE DI CRISTO regia di Mel Gibson

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Invia una mail all'autore del commento domeXna79     7½ / 10  04/08/2007 11:38:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Tra le pellicole più controverse degli ultimi anni diretta da Mel Gibson.
Film complesso è difficile da giudicare in maniera oggettiva, ma indubbiamente di grande impatto visivo ed emotivo.. calzante mi è parsa la scelta di introdurre brevissimi flashback durante la narrazione, al fine di comprendere ed approfondire alcuni fondamentali passaggi della storia ..non concordo con lo chi ritiene eccessivamente sanguinolento in quanto è proprio il martirio che il regista australiano ci vuol rappresentare nella sua essenza, nel suo profondo significato religioso, con l’assoluto ed estremo realismo delle immagini e dalle quali non vi è modo di rifuggire ..attraverso questa cruda rappresentazione scenica si accentua la sensazione di totale abbandono, di passaggio doloroso verso la vita eterna ..non vengono sottaciute le ragioni di stato, di casta o di bieca conservazione di privilegi che i romani, i farisei affermarono portando di fatto alla crocifissione (verità storica non assoluta ma probabile) ..ben sottolineate anche le tappe più importanti, dal tradimento di Giuda (il bacio e la vendita per trenta denari) al lavaggio delle mani di Pilato, sino alla via Crucis ed ovviamente alla morte sul Golgota ..non necessaria e forse divagazione nella sceneggiatura, anche se fortemente inquietante (mi ha ricordato il personaggio “della morte” nel film “Il settimo Sigillo”), la figura del diavolo che si palesa, non solo durante il martirio, dinnanzi agli occhi di Gesù.
Per il resto il film vive anche di incompiutezze, perché il modo di voler rappresentare, senza filtro, come morivano ladroni o dissacratori, va sicuramente a discapito di approfondimenti storico-religiosi o capacità di cogliere sfumature che avranno grandi ripercussioni nella futura storia dell’uomo ..la lentezza di alcune sequenze e la scelta di mantenere la lingua originale (aramaico e latino), aggiungendovi i necessari sottotitoli, lo rende non sempre fruibile, anche se, per quest’ultima, si deve considerare come tappa obbligata nel disegno voluto dal regista.
Un buon cast, anche se scevro da nomi illustri, sorregge al meglio la difficile rappresentazione scenica, tra tutti risulta giusto menzionare il protagonista James Cavizel e gli attori italiani Gerini, Rubini, Bellucci e R. Celentano ..tecnicamente di grande effetto le riprese del regista-attore australiano Mel Gibson.
Film che vive di luci ed ombre, ma indubbiamente coraggioso e di grande impatto ..da vedere assolutamente almeno una volta!