piernelweb 9 / 10 14/10/2007 22:08:15 » Rispondi Era pressoché impossibile ripetere i fasti del celebre capitolo iniziale della saga sulla dinastia dei Corleonesi, ma Coppola si conferma un grandissimo regista e riesce nell'impresa. Attraverso un parallelismo narrativo che alterna le vicende dal passato di Don Vito (dal suo arrivo in America alle prime organizzazioni illecite), alla scalata al potere di Michael divenuto il leader assoluto del clan in piena espansione negli anni 60, il regista americano trova nuovi spunti e argomenti per proseguire l'eccellente lavoro descrittivo sul mondo mafioso italo-americano dell'epoca. Come nel primo capitolo Coppola prosegue nel sottolineare la labile divisione tra politica e crimine, concentrandosi sull'integerrimità al suo ruolo del nuovo Padrino, diviso tra gli interessi dell'organizzazione e l'affetto per i suoi cari. Il potere diviene un logorio dell'anima che porterà Michael a restare solo, abbandonato dalla moglie e tradito dal fratello. De Niro nella parte del giovane Don Vito è l'ideale "sostituto" di Brando, mentre Pacino giganteggia in tutto il resto del film. Memorabile la vendetta finale nei confronti di Roth e il tragico epilogo fratricida sulle gelide sponde del lago Tahoe. 7 Oscar e l'appelattivo di miglior seguito della storia del cinema. Grande.