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INTO THE WILD regia di Sean Penn

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gerardo     7½ / 10  16/03/2008 15:54:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La fuga e il viaggio ad Ovest, la scoperta delle terre selvagge, il senso di libertà, e l'insito smarrimento, sono da sempre alla base della cultura (in particolar modo quella puramente letteraria) americana. C'è in questo slancio il meglio e il peggio dell'identità di un'intera nazione.
Il viaggio di Christopher McCandless è, un po' come tutti i viaggi, una ricerca di se stessi nel modo più totale e profondo che si possa concepire: il proprio rapporto diretto con la natura. E' la ricerca della libertà dal proprio ruolo già scritto da altri, dalla (odiata) società, di cui la sua (altrettanto odiata) famiglia ne è un'eminente rappresentante. Figlio della buona borghesia del sud-est, Christopher recide radicalmente ogni legame con i proprio congiunti, tranne idealmente quello con l'amata sorella Carine, attraverso le cui parole (in voce off) si accompagna la narrazione della storia di Christopher. La ricerca di se stessi è anche la ricerca della verità, che è tanto personale quanto universale. Il "vizio" d'origine della propria famiglia è la causa scatenante della "fuga", a cui poi il protagonista cercherà di dare un senso molto più ampio. Quel vizio d'origine, i suoi conseguenti e inevitabili strascichi, impongono un bisogno di rottura così profondo e radicale da dover abbandonare la propria identità e di modificarla con una nuova, autonomamente scelta. E così “rinasce” l’Alexander Supertramp, un po’ filosofo, un po’ hippy. Gli incontri con la coppia nomade – questa sì autentico residuato hippy degli anni ’70 – e con il vecchio e dolente intagliatore di cuoio si trasformano in qualcosa di più grande della semplice amicizia: tanto la donna hippy quanto il vecchio diventeranno delle figure genitoriali sostitutive per “Alex Supertramp”, vedendo nel ragazzo i loro figli persi e quell’idea di famiglia ormai spezzata anni addietro dagli eventi e sfumata via per sempre. Lo smarrimento e insieme la tenera determinazione di Alex ispirano sentimenti protettivi e amorevolmente formativi ed educativi, rintuzzando l’istinto materno mai estinto della donna e il desiderio di un vecchio padre, a cui la sorte ha strappato la famiglia, di averne ancora una tutta sua. Questa è un po’ una chiave di lettura del film, ossia la ricerca della felicità che passa attraverso la scoperta della verità – qualunque essa sia -, laddove la verità è stata a lungo occultata: Into the wild è un romanzo di “ri-formazione”, o meglio, per dirla con Aldo Nove, è un romanzo di “formattazione”, nel quale alla iniziale e istituzionalizzata, falsa, formazione segue l’abiura/cancellazione del proprio ruolo (di figlio di buona famiglia che si sta per affacciare nella società borghese) per una rinascita sotto altre vesti più autentiche e autodeterminate. La ricerca della verità, in questa rinascita, è anche esigenza di una figura genitoriale ideale che sostituisca quella naturale (traditrice del proprio ruolo), figura che trova posto, appunto, nei due personaggi sopra citati.