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JIMMY E I SUOI FENOMENI regia di Dario De Rosario, Gianni De Mare

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phemt     6 / 10  24/06/2008 10:19:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Luigi Origene Soffrano (nome alquanto curioso per un personaggio ancora più curioso) partì negli anni 60 da quel di Lucera nella provincia di Foggia per arrivare fino a Roma dove lasciò il suo segno indelebile nel mondo del cinema… Si perché Luigi Origene Soffrano altri non è che Jimmy il Fenomeno, storico caratterista del nostro cinema nonché sinonimo vivente della parola trash!
Questo corto è il tentativo di omaggiare un personaggio speciale (in tutti i sensi) come il nostro caro Jimmy, personaggio a cui ogni singolo appassionato di cinema non può che voler bene… Una carriera che parte da Totò a Celentano, passando per Tognazzi e Aldo Fabrizi, Ciccio e Franco, Alvaro Vitali e Villaggio, Banfi e Abatantuono, Sordi e Milian per arrivare fino a Drive In; più di 100 comparsate nei panni di qualunque personaggio possibile ed immaginabile (dalla suora al puttaniere al bidello fino al banchiere), Jimmy era sempre lì! Con il suo faccione stralunato, il suo evidente strabismo, la risata esasperata, la parlata incomprensibile, i tic a iosa ecc… ha segnato un periodo (sotto)culturale del cinema italiano alimentando miti e leggende (la storia con la Biagini, la ormai conclamata ubiquità o la capacità di portare fortuna o sfortuna a suo piacimento)…
Il tentativo è quindi lodevole, ma la realizzazione infima… 35 minuti che trasudano amatorialità da ogni fotogramma, di un trash poveristico e al limite del mortificante, una roba del genere non rende giustizia a nessuno… Né a Jimmy, né all’appassionato di cinema, né al cultore del trash…
Buona la parte documentaristica con una serie di spezzoni di film in cui compariva Jimmy e di video d’epoca molto interessanti (alcuni filmati sono figli di un gran lavoro di ricerca) e la partecipazione di Nardella che quando compare tiene su un po’ la baracca (malgrado sia costretto a ballare con una bambola gonfiabile), poche le interviste, inguardabile tutta la parte (quasi 20 minuti su 30) con sti Capello e Nandino protagonisti…
Abbastanza inconcepibile poi il fatto che per buona parte del mediometraggio si parli più di Lucera che di Jimmy…

Ok, alcuni difetti sono vistosamente figli di un budget indecente e del cast improvvisato, ma rimango dell’idea che si doveva seguire la strada del documentario vero e proprio come avevano fatto Ciprì e Maresco per il film su Franco e Ciccio…

Comunque nel finale Jimmy fa una piccola apparizione ed onestamente fa parecchio tenerezza e questo accresce ancora di più la delusione per il livello del corto…
Jimmy infatti meritava qualcosa di più di sta robetta, ma voglio quantomeno premiare il tentativo…

Andrebbe visto solo per rendere giustizia a Jimmy, personaggio indimenticato ed indimenticabile di quel cinema romantico ed esaltante che ormai non c’è più…