Requiem 8 / 10 04/02/2009 12:37:28 » Rispondi Certamente l'idea che sta alla base del film di Mikhalcov è la stessa del classico della filmografia americana "La parola ai giurati" di Sidney Lumet: una stanza, 12 giurati, una sentenza da dare all'unanimità. Però al di la dell'assunto è abbastanza superficiale definirlo come un semplice remake. Il regista russo infatti trasporta quest'idea a Mosca e lo aggiorna per parlare del suo paese: 12 giurati devono decidere la sorte di un ragazzino ceceno accusato di aver assassinato il patrigno russo. Sentenza apparentemente già scritta. l 12 giurati si confrontano, raccontano la propria storia e in realtà parlano del proprio paese, la Russia di oggi, la Cecenia, il razzismo. Tutta la messa in scena è memorabile e gli attori straordinari: Mikalckov dirige quasi interamente in una spoglia palestra un film di 2 ore e quaranta, superando addirittura di un'ora l'originale di Lumet. Inquietante la scena del cane sotto la pioggia che viene riproposta più volte e memorabile è anche la scena della danza, quando l'accusato era un ragazzino.
Mi ha deluso un po' l'ending ma è comunque un film da vedere, sicuramente molto interessante. Il regista - uno dei giurati - è ovviamente l'ultimo a parlare.
Per ending intendi l'uccellino di Del Piero? Il film l'ho visto a Venezia e non so se in sala hanno mantenuto la stessa versione. Quella scena ha fatto un po' pena anche a me.