Max78 9 / 10 11/04/2009 19:02:32 » Rispondi Quanto di + vicino alla simbiosi filmica tra spettatore e pellicola. Il delirio crescente del protagonista viene vissuto in prima persona grazie a degli espedienti tecnici del talentuoso Aronofsky. Se Max Cohen è a disagio, noi ci sentiremo a disagio, se sta male noi staremo male, se lui impazzisce, noi ci andremo vicino. L'impressione talvolta è quella di un regista poco attento allo sviluppo della sceneggiatura e + concentrato nella realizzazione estetica; d'altronde il risultato è brillante e non si può che dargliene atto. Un goccio di Eraserhead di Lynch, un pizzico di Tetsuo di Tsukamoto, quindi shakerate il tutto ed eccovi servito il teorema del delirio.