Ciumi 9½ / 10 15/07/2009 07:12:23 » Rispondi Tutte le volte che provo a commentare un film di Kubrick, mi trovo in forte imbarazzo. A questo regista, infatti, mi tiene per prima cosa un legame affettivo (è con lui che ho avuto le prime esperienze con il cinema d’autore). Ma non è questa l’unica ragione. La verità è che i suoi film sanno toccare corde rare, suscitare accordi altrimenti sepolti, far affiorare ciò che le parole non sempre possono spiegare. “Arancia meccanica” è un infuso di paradiso e inferno. E’ una parabola in cui l’azione va in crescendo, ristagna nella parte centrale durante la famigerata cura, e ridiscende a visitare all’inverso i luoghi violentati. E un’opera dove tutto, la violenza e l’insofferenza giovanile, la degradazione sociale e la strumentazione delle autorità, tutto viene sublimato e innalzato al livello della musica. Ma pensare è per gli stupidi. I cervelluti si affidano all’istinto. Un po’ di latte-più al Milk-bar; di dolce su e giù con qualche giovane devotchka; d’ultraviolenza; e tutto sale con la magnificenza della nona del buon Ludovico.