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STALKER regia di Andrei Tarkovskij

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Sabata     10 / 10  24/08/2009 14:17:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Senza mezzi termini, Stalker è un film che mi ha sconvolto. Nel bene e nel male.

I tempi cinematografici sono infinitamente dilatati. Gli elementi narrativi sono mantenuti in una continua sospensione, in un limbo senza tempo, senza direzione, senza verso. E' la ricerca di una meta ignota, che nessuno dei protoganisti conosce esattamente, compreso lo stesso stalker. Un viaggio catartico, disperato, che si rivela una viscerale introspezione dell'io. Un errare metafisico in senso letterale, al di là della fisica, della percettibilità materiale delle cose. Il penetrare nella Zona è il pentrare nell'Essere.

La fotografia, che gioca un ruolo di primissimo piano, è sublime e curata a livello maniacale. La forza visiva delle immagini è tale da farle assimilare a vere e proprie opere pittoriche, che si succeddono le une alle altre, lentamente, come i quadri che adornano una galleria d'arte.

Azzeccata anche la scelta di contrapporre scene in bianco e nero a scene a colori. Al di fuori della Zona, la "Realtà" è irreale, filtrata da un plumbeo e contrastato bianco e nero. All'interno, viceversa, l'Irrealtà è reale, mostrata nuda e cruda, nei suoi colori slavati.

Stalker è un film che, ad un primo approccio, appare pesante e indigesto. Esige tempo, pretende impegno, ma una volta assimilato si rivela di una bellezza rara e struggente. Lascia una traccia indelebile, il cui ricordo evolve e matura con il tempo.

In due righe:
Un film meraviglioso che, una volta assimilato, lo si apprezza per quello che effettivamente è: una splendida opera d'arte.