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BASTA CHE FUNZIONI regia di Woody Allen

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mariano     6½ / 10  21/09/2009 11:35:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Puntuale come un orologio svizzero, anche quest’ anno ecco il nuovo film di Woody, che deve soffrire davvero tanto a starsene con le mani in mano.
Peccato che alla quantità non sempre abbia corrisposto la qualità, specialmente nelle produzioni dell’ ultimo decennio.
Dopo aver ingoiato la trilogia tragica nelle fredde e altoborghesi lande britanniche, sorbita anche la Barcelona cartolinata, teatro turistico dei clichè più triti, ci si sente francamente rasserenati nel seguire una commedia di quelle alleniane vecchio stampo, con tanto di be – bop in sottofondo e la amata Manhattan di sempre. Come a dire, a ciascuno il suo.
Il linguaggio non è certamente nuovo, ma scattante e tutto sommato divertente (gustosi i dialoghi diretti con il pubblico, ma “Io e Annie” si fa una volta sola nella vita!). La narrazione si serve dei più classici espedienti della commedia di tutti i tempi (di Allen..vedi “Mariti e Mogli”, “Hanna e le sue sorelle”, “Anything Else”, e si potrebbe continuare…): coppie che scoppiano e si scambiano, con tanto di plurimo “matrimonio” finale, travestimenti e riconoscimenti, eventi imprevisti improvvisi e, ovviamente, al centro di tutto un uomo anziano, cinico, beffardo, intelligentissimo, che si ritrova con una ragazzina molto carina e molto più giovane, capace, nonostante (o proprio per?) la sua superficialità, di risvegliare in questa sorta di Diogene dei nostri tempi la volontà di vivere e d’ amare.
Basta che funzioni, sembra dirsi Woody, e in effetti la commedia funziona: né per originalità, né per particolare brillantezza, piuttosto per la solita ma godibilissima leggerezza vagamente romantica, l’ ironia filosofica, e la maestria strutturale che sarebbero rimasti attributi alleniani anche senza questa trentanovesima fatica.
È comunque ragionevole pensare che, dato il livello medio delle produzioni in circolazione, vedere il nuovo e carino filmetto targato Woody Allen sia una di quelle cose che fanno sentire di aver speso bene il proprio tempo, che rincuora, e che fa venir voglia di andare a rivedere – con un po’ di nostalgia – quei gran capolavori alleniani dei quali si sente ancora, in ogni caso, la mancanza.