Satyr 6 / 10 10/11/2009 01:56:18 » Rispondi Non mi ha convinto fino in fondo, un soggetto dalle enormi potenzialità malamente sfruttato con una sceneggiatura incapace di caratterizzare a fondo il gran numero di personaggi presenti sullo schermo, primo fra tutti il John Dillinger di Deep, approssimativo, inconsistente e spesso affossato da dialoghi banali e scontati.
Di buono c'è la regia di Mann, il suo gusto innato per le inquadrature, la fotografia di Dante Spinotti e la magnifica ricostruzione storica con intere sequenze girate nelle location dove i fatti hanno realmente avuto luogo, ma la storia non coinvolge come dovrebbe, non intriga, non ci si appassiona completamente al personaggio, è tutto troppo lineare, fuga - sparatoria - fuga - sparatoria - fuga - sparatoria - ancora fuga e inevitabile sparatoria finale. Non sò, manca qualcosa, poteva essere il primo vero capolavoro della stagione ma è solo un prevedibile gangster movie che non aggiunge nulla di nuovo al genere. Ed essendo basato su un testo di straordinaria accuratezza storica - Public Enemies: America's Greatest Crime di Burrough - il risultato finale non è assolutamente accettabile. Ok per le inevitabili semplificazioni narrative, ma così è troppo.
Pessimo anche l'uso del digitale: per una storia del genere non funziona assolutamente e in almeno un paio di occasioni rasenta davvero il ridicolo - vedi la sparatoria nel bosco e tutta la sequenza finale - A caldo avrei dato un sette pieno, ovvero non un capolavoro ma un film non peggio di tanti altri, ma ripensandoci a distanza di giorni i difetti crescono a dismisura così come il rammarico per un occasione gettata completamente al vento.