Estonia 7 / 10 09/12/2009 14:16:25 » Rispondi Di sicuro non è un capolavoro all’altezza dei suoi precedenti lavori ma, anche se in modo parziale, il tocco autoriale e visionario si scorge in certe sterzate oblique e liquide e in alcuni guizzi di puro genio, come l’anima ballerina che non vuole morire. Questo Cattivo Tenente di Herzog può forse funzionare se viene letto come una parodia, grottesca e triste allo stesso tempo, del poliziotto corrotto, ammaccato e un po’ sbilenco nel fisico e nell’anima, ambiguamente scisso tra il bene e il male, senza le problematiche misticheggianti del tenente di Ferrara, ma con una seppur incompiuta identità. La sua etica distorta galleggia sulla superficie dell’acqua tra rettili e coca, spiazzandone un po’ la percezione complessiva. La mezza risata conclusiva davanti all’acquario ha l’ironico sapore di uno sberleffo, interpretabile in una molteplicità di varianti, tra cui forse la più plausibile è una irriverente (e amara?) stoccata finale a Hollywood e ai suoi cliché.