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LA DONNA CHE VISSE DUE VOLTE regia di Alfred Hitchcock

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elio91     9½ / 10  17/05/2010 11:26:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ossessivo e irrazionale, Vertigo è uno degli apici di un Hitchcock capace di girare una storia d'amore tanto tormentata e struggente in un contesto thriller incredibilmente interessante.
Probabilmente senza rendersene neanche conto durante la lavorazione, Vertigo raggiunge una profondità mai toccata prima da un film del maestro inglese.
Tutto è perfetto,dall'incipit fino al tragico e inevitabile finale. Grazie anche alle famosissime musiche di Herrmann che esprimono esattamente il senso di amore e di vertigine provate da Stewart durante tutto il film.
Le ossessioni e le fobie sono le premesse su cui si basa una storia d'amore morbosa e quasi malata,sottilmente inquietante sullo sfondo di un inconfondibile San Francisco.
Una storia che sembra portare in un posto e invece ci porta in tutt'altra direzione,seguendo un filo di irrazionalità anche nella narrazione strana e inquietante che Hitchcock imprime al film.
A un certo punto il film ha un brusco salto in avanti che quasi disorienta lo spettatore,sembra quasi che Hitchcock voglia raccontare tutta un'altra storia. E qui sta l'incredibile maestria del regista,capace in realtà di narrare ancora una volta quella che all'apparenza sembra la stessa storia d'amore della prima parte,mentre in realtà non è così. Lo spettatore,portato ad identificarsi con il bravissimo Jimmy Stewart (la sua migliore e ultima interpretazione in un film di Hitchcock),riconosce che il protagonista si è innamorato di una persona che non c'è più,anzi che non c'è mai stata.
Per dirla con le parole di Hitchcock,compie un atto necrofilo essendosi innamorato di una morta (che non ha mai conosciuto).
La fine apparente della sua ossessione nel finale coinciderà con l'ennesima perdita dell'amore che aveva (forse) trovato veramente per la prima volta.
Quello che succede dopo non ci viene detto,ma è facile intuire che il protagonista ormai sia irremidiabilmente perduto nella sua ossessione dopo essere guarito da quella che dà il titolo al film.
L'atmosfera onirica e strana anche per un lavoro del regista rendono Vertigo meritevole di un posto d'onore tra i più bei film della sua carriera.
Cosi come le magistrali prove di uno Stewart che lentamente si avvicina sul baratro della follia e dell'ossessione,e una Kim Novak bellissima e bravissima nell'interpretare questa donna che visse due volte senza mai essere la stessa donna agli occhi dello stesso uomo