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13 - TZAMETI regia di Gela Babluani

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Ciumi     8 / 10  18/09/2011 13:05:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dall'apatia della prima parte, dove la malavita (e il male di vivere) rimane sullo sfondo, all'incubo sudato della seconda: "13" è un film senza boccata d'ossigeno: statico in apparenza, serrato nel montaggio, kafkiano in molti aspetti. La suspense quasi si spezza, in queste due parti, tra l'attesa di scoprire il contenuto della lettera, il significato di quel numero (porta fortuna o sfortuna?), e il dopo, per uscirne.
Lucida e al tempo stesso allucinata metafora della degradazione umana, labirinto di macchinazioni criminali in cui si specchia l'intera società, dove corre ovunque il denaro, mostro senza occhi e senza aspetto. Soprattutto, esasperazione dello sfruttamento da parte dei potenti, sino al gioco e al sadismo impensabili.
Le inutili investigazioni, non fanno che accentuare l'idea di un'irrimediabilità. E quando la roulette ha smesso di girare, il gioco è finito? Si è chiuso il cerchio e si è fermata la pallina? No: la circonferenza fa due corti binari, il viaggio di ritorno finisce a metà, le ramificazioni tutt'intorno continuano.