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TO ROME WITH LOVE regia di Woody Allen

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ghigo buccilli     8 / 10  22/04/2012 17:42:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Woody Allen in crescendo, dopo il fiacco Midnight in Paris. Qui la solita girandola di situazioni sessuali funziona: Penelope Cruz è ottima nel ruolo della prostituta, che le riesce benissimo. Scamarcio fa una rapida apparizione, che finisce con il tempo di sollevare il popò sotto le lenzuola per concludere l'azione erotica con la finta santarellina Alessandra Mastronardi, moglie fedifraga, che così pareggia il conto con il marito che si era appartato tra i cespugli con la Cruz (e la Mastronardi è pure fortunata, considerando che al posto di Scamarcio stava per farsi Antonio Albanese). Sprecato il pur bravo Benigni, perché in un film del genere è del tutto fuori contesto, oltre che già vista, la storiella del signor nessuno che diventa divo per un giorno.
Invia una mail all'autore del commento Jason XI  24/04/2012 11:24:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
io questo non l'ho ancora visto (vado stasera) ma consentimi di dissentire sul fiacco a Midnight in Paris... un film di un rinnovato Allen che fa bene all'anima oserei dire...
Ben62  24/04/2012 12:02:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Midnight in Paris fiacco??? Woody Allen qui in crescendo? Sì, come regista di spot pubblicitari, direi......
suzuki71  24/04/2012 15:12:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non è certo il primo film che ammicca agli sponsor (hai mai visto gli 007 per esempio?). E concordo: Midnight in Paris era certamente carino, ma tutto sommato abbastanza frivolo e fiacco!!! proprio come i parigini!!!! :-)
ghigo buccilli  24/04/2012 22:33:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
In "Midnight in Paris" i tempi morti abbondavano, questo invece viaggia senza un attimo di noia, anche se i contenuti sono leggeri, ma questo non è un certo difetto se si parla di Woody. Il difetto di Midnight in Paris è lo stesso di "Melinda e Melinda", film che certo meritava un'occhiata, ma che a forza di vuoti intellettualismi alla "Midnight in Paris" stava per segnare la fine della carriera di Allen, buon per lui che dopo, capendo che gli intellettualismi li devi calare in una sceneggiatura potente se non vuoi chiudere bottega, sia arrivata la geniale zampata di "Match Point". Meditate.
Ben62  24/04/2012 23:43:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sì sì, ho presente i film di 007, però questo di Allen è addirittura più sfacciato, per quel che riguarda gli sponsor NON nascosti. Insomma, parlare di semplici ammiccamenti agli sponsor mi sembra di fare un complimento a questa specie di Carosello. Ma si deve arrivare ad attaccare la pubblicità dei salumi sul frigorifero di casa della ragazza?
Dissento sul giudizio che minimalizza Midnight in Paris, non l'ho trovato frivolo. Era solo, in modo alleniano, il ritratto della cultura degli anni '20.
Ammetto, mio malgrado, che comunque Allen sta lentamente perdendo la vena creativa, ahimee... e quindi, forse, tutto il resto è conseguenza