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LA MIGLIORE OFFERTA regia di Giuseppe Tornatore

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     7 / 10  07/01/2013 16:43:38Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non ho mai delirato per il cinema overflow di Peppuccio Tornatore, ma devo ammettere che stavolta il risultato narrativo è talmente impeccabile da risultare sorprendente. Che per quanto racconti il peso dell'espressione Artistica anche nei suoi "falsi" presenta diversi e insoliti referenti letterari. Penso a Borges, a Bioy Casares, a certa letteratura contemporanea dell'America Latina, mentre cinematograficamente è un thriller anomalo (scientifico sì) che sermbra uno strano incrocio tra Quel che resta del giorno e l'Hugo Cabret di Scorsese. Il meccanismo temporale è come dicevamo al servizio di un notevole rigore espressivo, ma non manca un certo schematismo di fondo e quel manierismo che, specialmente verso l'epilogo, mostra ancora una volta i pregi e i difetti del suo autore, sempre più alla ricerca di un'autorevenzialità di cui si fa in qualche modo "interprete". Si avverte cmq. lo sforzo straordinario di rischiare, al punto di rendere affascinante una storia che poteva piegarsi svevianamente (cfr. senilità) verso un facile sentimentalismo generazionale. Il pregio del film è nella radicalizzazione tumultuosa dei personaggi, che offrono dapprima un loro lato ostico e successivamente un lato benevolo - di attesa, riconoscenza, ritrovata serenità etc. Tutto questo rischia di togliere spessore alla gravità monolitica della vicenda, ma in questo senso l'inganno che viene perpetrato ai danni dello spettatore è lo stesso della natura umana, "venduta al miglior offerente". Sintomo della nuda eresia dei sentimenti più attesi e vanificati. Insomma, è un cinema che fin dai tempi di Nuovo cinema paradiso non è esente da difetti, che a volte abbonda con una bellezza di immagini (la stanza dei ritratti) dove si ritrova il senso del vero e del falso del cinema di Tornatore, dove è importante ciò che vediamo e non è necessaria la sua autenticità. Però stavolta è riuscito chissà come a catturarmi