nocturnokarma 7 / 10 29/01/2013 16:23:58 » Rispondi Raccontando l'amore silenzioso ed impossibili di due figure limite (un vagabondo e una moglie vittima di violenze) Kim Ki Duk è magistrale nel creare un'atmosfera sospesa, quasi sinistra eppur struggente. Tra metafore visive e concettuali eleganti, ma a volte pretestuose, il suo è un cinema personalissimo. Una boccata d'ossigeno, anche se alcuni assunti mi sono apparsi forzati.
Nel film non si parla praticamente mai, eppure il ritmo e la fluidità narrativa è sorprendente; la casa vuota probabilmente l'impossibilità di vivere la via che si vorrebbe, e non si può far altro che imitare quella degli altri (vedi il finale).
O forse è solo l'impossibilità di distinguere realtà dal sogno?