NotoriousNiki 7 / 10 26/03/2013 16:00:03 » Rispondi Acker con l'ottimo corto del 2005 ha attirato la attenzione su di sè, e persino Burton ne è rimasto affascinato tanto da produrgli un lungometraggio. Un'opera di fantascienza post-apocalittica dai risvolti più pessimistici, il genere umano estinto a causa del troppo potere conferito alle macchine, ormai senzienti in grado di autocostruirsi.Non è particolarmente originale ma è un prodotto di nicchia che ha una sua identità, forse anche una sua cavillosa filosofia "a volte le esigenze dei molti contano più di quelle dei pochi o di uno solo", bizzarro il design dei personaggi, manca l'ironia non il citazionismo splendido quello a Judy Garland "Somewhere over the rainbow".