Dom Cobb 10 / 10 10/07/2014 13:40:56 » Rispondi Nel villaggio vichingo di Berk infuria da generazioni una guerra senza quartiere fra gli abitanti e stormi di draghi; fra i vichinghi c'è Hic, un adolescente che, nonostante i suoi sforzi di rendere il padre-capo villaggio Stoik fiero di lui, combina un disastro dopo l'altro. Quando, però, il ragazzo stringe un'inaspettata amicizia con una Furia Buia, la specie più letale di draghi, le cose cambiano... Davvero mi stupisce l'atteggiamento di molte persone, che ritengono la Dreamworks una specie di surrogato malriuscito della concorrente Pixar: per quanto mi riguarda, molti dei film prodotti dalla prima si mangiano a colazione tutti quelli prodotti dalla seconda (con la sola eccezione di Up). Lo si era dimostrato con la saga di Kung Fu Panda e quella di Madagascar, per non parlare dei primi due film di Shrek, e ora c'è anche questo Dragon Trainer a confermarlo. Come molti hanno fatto notare, la premessa è tutt'altro che originale, ma è proprio l'esecuzione ad elevare il film a un livello ben più alto: l'affiatata coppia ex disneyana DeBlois/Sanders riesce, complici una sceneggiatura che non sbaglia un colpo e un reparto animazione che fa davvero miracoli, a far emergere le emozioni alla base della storia con sorprendente semplicità e sincerità. Questo perché si sceglie coraggiosamente di non adagiarsi su comodi stereotipi e a ciascuno dei personaggi si cerca di dare un che di "umano" in più.
Il padre di Hic, per esempio, non è la solita figura paterna che esige obbedienza e non sta mai a sentire ecc. Sei in grado di capire il motivo per cui pensa in quel modo, ti rendi conto di quanto cerchi a sua volta di essere un buon padre. Così come ti accorgi di quanto un gesto crudele come rinnegare il figlio lo colpisca a livello umano (una scena che dura solo un paio di secondi, ma di indubbio impatto).
Forse, a risentire di una caratterizzazione lievemente marginale sono le spalle comiche, ma non che sia una mancanza: il poco spazio che viene loro riservato viene compensato dalla naturalezza delle interpretazioni (e qui una nota di merito va anche all'ottimo doppiaggio nostrano). Poi, oltre all'approccio registico, c'è anche il rapporto che rappresenta il fulcro del film, ossia quello fra Hic e Sdentato, il drago che comprende nel design e nei comportamenti elementi tipici di un cane o di un gatto e per il quale è impossibile non provare un minimo di simpatia. Un rapporto anch'esso trattato con un tatto e un atteggiamento adulto non comune nei film d'animazione,
la menomazione finale subita dal protagonista è lì a dimostrarlo
rendendolo ancora più coinvolgente. Il tutto è accompagnato dalla splendida colonna sonora di John Powell e, come ho già accennato, da un'animazione sbalorditiva, specie nelle scene di volo. Si tratta, in definitiva, di un film capace di parlare a persone di ogni età, dai più giovani ai più maturi, un film che va oltre il semplice intrattenimento per bambini e prova quanto il genere animato sia molto più maturo rispetto a quello "live action", sempre più soffocato da effetti speciali ed esigenze di mercato. Probabilmente, il miglior film Dreamworks e, senza mezzi termini, un capolavoro.