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PARIGI E' SEMPRE PARIGI regia di Luciano Emmer

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Invia una mail all'autore del commento wega     6½ / 10  15/06/2010 11:48:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Seconda opera dell' allora giovane, oramai morto, Luciano Emmer. Come il precedente "Domeniche d' Agosto" siamo di fronte ad un impianto corale che segue le vicende di una compagnia d' italiani in viaggio in autobus (fantastico, sembrano le gitarelle con la scuola) a Parigi per seguire una partita di calcio. La sostanziale differenza con il film d' esordio è che "Parigi è sempre Parigi" evita la struttura episodica pur essendo ancora fortemente legato ad un' impronta neorealista, che già verte però a quel "neorealismo rosa" che si affermerà negli anni immediatamente successivi. Nel tracciare questo spaccato di un' Italia provinciale - tra innamorati, gente che s' innamora (d' altro canto, Parigi è sempre Parigi), scapoli invidiosi e coppie solidissime -, i giovani sembrano più a loro agio in territorio straniero: saranno quindi le difficoltà dei più attempati - uno straordinario, come sempre, Aldo Fabrizi -, a far rilevare le situazioni più divertenti, in special modo causa le difficoltà incontrate con la lingua. Non reputo questo film pienamente riuscito perché in contrasto con una prima parte riuscitissima, si può riscontrare una seconda invece che si disperde un po'. Ma il fascino dei film di quegli anni resterà sempre un vanto per il nostro Cinema.