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IL BUONO, IL BRUTTO, IL CATTIVO regia di Sergio Leone

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JOKER1926     7½ / 10  09/04/2012 17:13:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Se in un film convergono componenti come suspense, colonne sonore e ottima trama quasi sempre si è dinanzi ad un colosso del Cinema; con "Il buono, il brutto e il cattivo" allora veramente il pubblico si imbatte con un lavoro di grande portata, si arriva alla corte del munifico.
Per gli amanti del western (ma non solo) la visione del film di Leone del 1966 diventa indispensabile.
Il prodotto cinematografico italiano parte a mille con una sigla di apertura fantasiosa che non può non colpire. L'inizio con la presentazione dei tre personaggi è un'altra gemma nell'intero apparato del film del maestro Sergio Leone, si respira pienamente l'area mitica del western.

"Il buono, il brutto e il cattivo" chiude la trilogia del dollaro, sotto alcuni aspetti, questo potrebbe esser visto come film "commerciale" creato proprio per dare un seguito a ciò che erano stati in precedenza "Per un pugno di dollari" e "Per qualche dollaro in più", ma a conti fatti, "Il buono, il brutto e il cattivo" si prende tutte le responsabilità del caso e, una volta sullo schermo, tiene botta a tutto e tutti rivelandosi un Kolossal del genere perfetto nella sua natura, inattaccabile a livello critico.
Sergio Leone sapeva il fatto suo e mise in scena un prodotto poliedrico che, partendo dai canoni del far west, si snocciolava sapientemente su più canali andando a toccare temi drammatici e, al medesimo tempo, toccando quelli di una spacciata ironia nera che si esalta, dopotutto, nelle sequenze della taglia ove Eastwood col "brutto" ci marcia sopra.
Nominato il "buono" Eastwood , a questo punto, è fondamentale ricordare la prova del "cattivo" Lee Van Cleef, l'attore in questione regala un'interpretazione mastodontica.
Eli Wallach nella parte del "brutto" attraverso i suoi sguardi disperati e alla sua veemenza dialettica, che si riflette in modo debordante nei dialoghi, forse risulta essere il migliore dei tre, anche se qui siamo a livelli altissimi.
A contornare alla grande tutto questo contesto tecnico un lavoro musicale (Ennio Morricone) che non stecca nemmeno un istante portando dunque a termine un'altra missione, la musica è un Must che non morirà mai, ad esempio è meno organica di quella de "Per qualche dollaro in più" però sicuramente è più incisiva ed esclusiva.
Le inquadrature, le scenografie sono indispensabili nel portare a compimento un vero film western, Leone alla camera offre il meglio.

"Il buono, il brutto e il cattivo" si avvale di una storia di grande spessore, qui siamo in nella guerra di secessione, il contesto storico scannerizza in modo fenomenale le tre icone del film facendole evadere dall'omologazione, questi infatti sono pistoleri "indipendenti" che si fanno leggi a misura personale esulando dalla guerra, movimento di massa.
Oltre alla guerra esce fuori però quel senso malato e ossessivo del danaro che spingerà la "troupe" in un'avventura epica e tormentosa ove la morte si lascia intravedere più di una volta.
Morte che ingloba sembianze trasmodanti in un finale ove il triello, scolpito da un frenetico lavoro di primissimi piani e "scatti" di inquadratura, offre un pathos di immane spessore. Come al solito si milita a livelli massicci, Western portato alla massima potenza attraverso una regia che celebra il genere in modo fastoso, la durata di proiezione sotto le tre ore e l'ulteriore lasciapassare, è il tempo che effigia definitivamente un'opera rendendola ponderosa e rilevante.