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C'ERA UNA VOLTA IL WEST regia di Sergio Leone

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chry2403     5 / 10  13/11/2009 15:06:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Leone ha voluto ripercorrere i successi della trilogia del dollaro, ma ha esagerato, soprattutto con la lentezza, e per fortuna che non ho visto la versione estesa, altrimenti rischiavo seriamente di addormentarmi durante i primi 10 minuti.

Non si capisce il motivo per cui Leone avrebbe dovuto scrivere un film sulla fine del west come se dopo di lui non si potesse scrivere nessun altro film del genere, non è che gli abbia preso un po’ la testa dopo il successo della trilogia del dollaro? Dopotutto quella trilogia raccontava storie semplici, non aveva nessun intento grandioso come questa pellicola, difatti Leone ha proprio esagerato, con idee anche buone ma messe giù male e troppo estese. Se le parti molto lente sono la forza di “il buono, il brutto, il cattivo” (ma c’erano anche scene decisamente dinamiche), in questo caso sono la sua debolezza, spezza totalmente la tensione, e poi è dura riprenderla. Ad un certo punto non vedevo l’ora che finisse, e questa sensazione non è bella quando si guarda un film.

Alcune cose della storia non sono chiare, non si capisce per esempio come Cheyenne sia scappato dopo che si è fatto arrestare, è possibile che il regista non abbia trovato 1 minuto su una durata complessiva di quasi 3 ore per spiegare come quel bandito riesca a liberarsi? Incomprensibile.

Bene le musiche di Morricone, personalmente preferisco quella cantata (o per meglio dire osannata), ma ne “il buono, il brutto, il cattivo” ha fatto un lavoro migliore, rimane comunque tra le più belle colonne sonore di sempre. Bene anche l’ambientazione, i paesaggi sono splendidi, ed in questo Leone non si smentisce.

Tra gli attori benino Bronson, che ha visto la sua carriera decollare proprio con questo film, ma non ditemi che ha anche solo un terzo del carisma di Eastwood. Fonda è stato un po’ meglio, ma anche lui cede al fascino dell’immobilismo. Decisamente migliore Robarts (Cheyenne), più attivo e più espressivo, e Ferzetti nel magnate storpio, le loro interpretazioni soprattutto durante le loro sofferenze sono convincenti. Bene anche la Cardinale, credibile nella donna dell’est che si ritrova a dover gestire una situazione più grande di lei. Questi ultimi tre attori hanno tenuto a galla un film che altrimenti sarebbe stato decisamente negativo.

Da vedere una volta per togliersi lo sfizio, ma se si vuole del buon western c’è sicuramente di meglio.