caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

GIU' LA TESTA regia di Sergio Leone

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Invia una mail all'autore del commento s0usuke     7 / 10  24/01/2010 14:56:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sto rivotando alcuno dei miei film per meglio equilibrarli e propozionarli con altri film.

Considero questo film come un'opera a parte nel percorso cinematografico di Sergio Leone. La trilogia del dollaro, c'era una volta il west ed infine c'era una volta in america sono film che perfettamente si incastrano fra loro come un puzzle: il risultato è l'evoluzione dell'America. Giù la testa si occupa di ben altro. Qui il tema predominante è la rivoluzione. Leone, attraverso una citazione di Mao Tse Tung, ricalca l'idea che la rivoluzione altro non è che un atto vandalico, che porta alla povertà e alla morte. A cavallo di questa "tema" duro ma importante si svolge l'intera vicenda del film. Da un lato c'è John (interpretato da un sempre strepitoso James Coburn) che della parola rivoluzione ne ha davvero abbastanza (nella sua Irlanda la rivoluzione gli ha portato via il suo più caro amico) e dall'altra c'è Juan (interpretato da un bizzarro Rod Steiger) che della parola rivoluzione ha sempre avuto un'idea ben precisa, cioè che la rivoluzione non porta assolutamente a nulla, se non che ad una più intensa miseria. Stufi di tutto questo, i due si alleano e, proprio fra le grinfie della rivoluzione messicana, cercano di spianarsi la strada verso la libertà, verso l'America. Ma l'epilogo non fa altro che confermare la brutalità della rivoluzione, che davvero non risparmia niente e nessuno. La colonna sonora di Ennio Morricone (una delle migliori a mio parere) accompagna i momenti salienti del film, ovvero i ricordi di John, conferendo a quest'ultimi una forte carica di nostalgia e tristezza. La scena finale è emblematica. Juan, restato ormai completamente da solo, non può far altro che chiedersi "che ne sarà di se stesso": l'unica certezza è che dovrà abbassare ancora una volta la testa davanti al destino.