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C'ERA UNA VOLTA IN AMERICA regia di Sergio Leone

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amterme63     8½ / 10  13/09/2006 20:02:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un grande film “romantico”, nel senso che in genere si dà in letteratura: la storia di un grande uomo al di sopra delle piatte regole sociali, delinquente eppure pieno di nobili sentimenti e di slanci eroici. Un po’ la costante di tutti i film di Leone: una società senza regole, bacata fin nel midollo dove vige la legge del più forte ma che serve però solo a mettere in risalto l’”eroe”, l’uomo di grande fascino, senza scrupoli ma di animo nobile e di grandi sentimenti.
Tutto sommato una visione ottimista: anche se l’eroe poi finisce male, l’eroe però esiste, i nobili sentimenti esistono. Non ho potuto fare a meno di confrontare questo film con “Arancia Meccanica” (espressamente citata nell’episodio delle culle), dove la violenza e chi la usa viene trattato in tutt’altro modo, molto molto più realista e pertinente. I rapporti che legano la banda di Alex sono molto più comprensibili rispetto a quella di Noodles.
Ho avuto l’impressione che il personaggio di Noodles stonasse un po’ con il film. Il suo carattere, il suo buon cuore, i suoi nobili sentimenti mal si accordano con una vita tutta dedita al crimine, alla violenza, alla sopraffazione. Tutto il tempo che passa (10 anni di prigione, 35 anni di vita oscura) hanno solo lo scopo di ingrandire e nobilitare i suoi sentimenti e basta.
Di romanzato c’è molto nella storia, però io non me la sento di condannare questo film solo perché usa i mezzi stracollaudati della letteratura e del cinema di “consumo”. Perché nell’arte non c’è solo il contenuto ma anche la forma e l’arte inarrivabile di Leone è quella di dare forma concreta ai sentimenti, alle emozioni, all’animo umano. Delle scene così vere, così cariche che in alcuni momenti non si può fare a meno di commuoversi e questo con grande semplicità, semplicemente con uno sguardo e soprattutto con un sorriso.
BobRobertson  19/09/2006 18:55:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
sarei kurioso di capire un paio di kose:
1) qual'è il nesso tra questo film e arancia meccanica;
2) cosa c'è di eccessivamente romanzato.

RIGUARDA UN PO' IL FILM.
amterme63  21/09/2006 21:03:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
1) L'episodio dello scambio dei bambini nelle culle è una chiara citazione di Arancia Meccanica. La "Gazza Ladra" di Rossini, il movimento accelerato e la ripresa dall'alto sono caratteristiche del film di Kubrick, come pure l'accostamento di comico e violento. Leone ha parlato spesso di Arancia Meccanica (vedi Castoro Cinema). Il paragone a me è servito per svelare il trattamento poco approfondito con cui Leone tratta il tema della banda di delinquenti. Perché il giovane Noodles si mette a fare quello che fa? Per fame? Per noia? Per tradizione familiare? Di delinquenti gentiluomini a cui conta di più l'amore e l'amicizia che il denaro e il potere non se ne vedono tanti in giro. Le cause e i comportamenti dei Drughi sono più da "delinquenti". Comunque Leone non voleva fare un film sulle cause del crimine. Gli basta accenare alla crudezza di certi comportamenti per inquadrare le vicende dell'"eroe".
2) La macchinazione con cui Max riesce a farsi passare per morto sfiora l'assurdo. Chi è il terzo uomo che muore al suo posto? Come mai solo lui ha la faccia bruciata? Come ha fatto a rifarsi una vita e a diventare addirittura senatore? La trama, il trattamento del personaggio di Noodles sono tipici dei romanzi piuttosto che della cronaca quotidiana.
Perdono il tuo fare un po' arrogante solo se mi dici l'episodio di Pulp Fiction in cui si cita questo film (a parte la scena iniziale e finale ripetute).
BobRobertson  12/01/2007 23:17:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
a me il tuo perdono nn serve.
io studio leone da una vita... assieme ad un mio karissimo amiko, Gianni Di Claudio..
nn so se lo konosci. t konsiglio un suo libro: "directed by sergio leone".
Terry Malloy  05/04/2007 08:50:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
dillo a me Amterme sono curioso in che scena di Pulp Fiction si cita questo film?
marco86  07/02/2007 18:52:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
non penso che l'intento del film fosse quello di trattare il tema della violenza come fa kubrick in arancia meccanica.pertanto non ci interessa sapere perchè noodless e gli altri sono delinquenti.lo sono e basta.e poi penso che il contesto degradato sia una valida giustificazione ai loro gesti.

il personaggio di noodless,per quanto mi riguarda,è coerente dall'inizio alla fine.crescere in mezzo alla strada significa,oltre che delinquere,avere dei valori ben saldi,primo fra tutti quello dell'amicizia.e in questo noodless non cambia mai,da quando è ragazzo fino a quando è anziano.quindi non lo vedo come un personaggio anormale relativamente al contesto.semmai il personaggio anormale è max,e non è un caso che diventa anormale nel momento in cui inizia ad essere consumato da una malattia psichica.

per quanto riguarda l'assurdità della trama,non sono neanche qui d'accordo:l'uomo al posto di Max è semplicemente un cadavere messo lì apposta,e ha la faccia bruciata proprio perchè nei piani di max andava spacciato per max stesso.lui aveva preparato tutto nei minimi dettagli,cosa tra l'altro neanche difficile da fare.lui stesso ammette che la polizia era complice,quindi gli sarà bastato estraniarsi dalla situazioen e lasciare che la tragedia avesse atto.
poi diventare senatore con un milione di dollari in tasca non dev'essere stato cosi difficile.e comuqneu tieni presente che c'è un buco di 35 anni di cui noi ignoriamo il contenuto.le domande che potremmo farci sono tante,ma non penso abbia molto senso farcele.
Invia una mail all'autore del commento wega  03/01/2008 13:35:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Nella vita di strada tutto conta fuorchè l'amicizia, è un valore che non riesci ne a consolidare, ne a seguire.
wega  09/10/2007 08:47:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
io non vedo tutta sta coerenza nei personaggi..e neanche in noodles sinceramente
amterme63  07/02/2007 23:33:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Capisco il senso del tuo discorso. E' chiaro che a Leone non interessava analizzare Noodles come criminale in sé, ma come persona dai grandi e forti sentimenti. Direi che ci è riuscito molto bene, però lasciami dire di nuovo che le vicende narrate sono un po' incredibili, tipiche della finzione che della realtà. Non voglio dire che questo non sia permesso nei film, però getta una luce diversa sui personaggi che sembrano più costruiti a tavolino che esseri umani in carne ed ossa. Ecco, a me ha fatto più l'impressione di un personaggio che di un uomo, non so se mi comprendi. Comunque la mia è solo un'impressione personale. Tu magari ne hai avuta una opposta.
marco86  08/02/2007 00:27:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
beh,che le vicende funzionino solo sul film e non nella realtà penso di poterlo sottoscrivere,ma se applichiamo questo parametro a tanti altri film,allora ci ritroviamo a smontare un sacco di capolavori.
personalmente considero questo film la cosa più bella che mi sia mai capitato di vedere (donna-angelo esclusa).