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C'ERA UNA VOLTA IN AMERICA regia di Sergio Leone

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Ciumi     7½ / 10  25/02/2010 17:51:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
C’è una cosa che ho sempre rimproverato al cinema di Leone, ovvero una certa tendenza al sontuoso, che spesso mi ha reso l’impressione di un qualcosa di troppo costruito, manierato, e di un’opera che vorrebbe, soprattutto mediante l’abbondanza, dichiararsi a tutti i costi un capolavoro.
Tale aspetto già lo s’intravedeva ne “Il buono, il brutto e il cattivo”: la scena del ponte, ad esempio, corale e solenne, e carica di pathos, sarebbe di sicuro apprezzabile se isolata o se contenuta in un diverso contesto, ma inserita all’interno di un capitolo “del dollaro”, m’è parsa una forzatura e un’impropria divagazione.
E infine un preannuncio. Più ancora, questa sontuosità, s’è manifestata in “Giù la testa”, dove la figura del pistolero solitario s’é andata dissipando, anche politicamente, nell’affresco di una collettività e di un’intera nazione.

Ma trova il suo culmine e la sua conclusione in “C’era una volta in America”.
Ecco, non vorrei soffermarmi a elogiarne i pregi, che senza dubbio ci sono e che bene sono stati evidenziati da altri; piuttosto ho preferito indicare cosa non mi ha convinto: il trasbordante, il dispersivo, il ridondante, il troppo ambizioso, il vasto ma non profondo racconto di una e di tante memorie; e quel ritmo lento e incantatorio che, specie nel prologo e nel finale, riprendendo certe cadenze che s’erano trovate in “C’era una volta il West”, viene decisamente ostentato.

Ho sempre prediletto un cinema essenziale, che sapesse, con poco, raccontare molto - e non intendo in quantità - anche d’un solo aspetto o d’un piccolo particolare.
Invia una mail all'autore del commento wega  26/02/2010 21:03:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Hai tutta la mia comprensione, o meglio appoggio.
anthony  26/02/2010 21:26:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"La stampella che zompella dove meglio si alleta il suo animo e i suoi gusti." (cit.)
Invia una mail all'autore del commento wega  08/05/2010 22:27:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E' una ballad di Pino Scotto? 11 compiti + tesina mi mancano.
Ciumi  27/02/2010 10:15:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Oh, grazie per la comprensione e l’appoggio. Non appena vedrò il film sulle sanguisughe, se non mi sarà piaciuto, prometto che ti comprenderò e t’appoggerò anch’io, dato che Vincent non l’ha fatto come si deve.
bulldog  26/02/2010 15:19:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Concordissimo,sarei stato più severo col voto.

6/6,5 max
anthony  26/02/2010 15:20:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sì bulldog va bene, bravo..
Ciumi  26/02/2010 18:12:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma tu sempre saresti più severo col voto!
Grazie dell’appoggio Gio’.
USELESS  01/03/2010 00:31:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Che te lo dico a fa?...
Ciumi  01/03/2010 07:51:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ahah, ma USELESS, “che te lo dico a fare” lo dicevano in un altro film.
Eh, lo so che sei d’accordissimo con il mio giudizio ma non lo vuoi ammettere.
anthony  26/02/2010 15:07:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non voglio aprire una questione.
Mi limito a dire che NON SONO D'ACCORDO e che LA QUESTIONE (fasulla) MANIERISMO-LEONE è una storia vecchia e strabusata da chi non l'ha mai apprezzato, nè all'epoca nè ancora oggi; ma fa niente.

Sergio Leone è il mio regista preferito.
Ciumi  26/02/2010 17:51:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Guarda Anto', questo è uno di quei film che avrei preferito commentare senza dovere necessariamente aggiungere il voto. Ma, dato che in questo sito ciò non è possibile, ho scelto una via di mezzo.

Leone è un regista che apprezzo, adoro la trilogia del dollaro e “C’era una volta il W.”, tuttavia, un certo manierismo c’è (è una storia vecchia?), e non solo quello, tu stesso hai scritto nel tuo commento a questo film che esistono dei buchi nella sceneggiatura, ed oltre ai buchi aggiungo: alcuni passaggi esageratamente dilatati, altri (qui molti) dove troppo viene enfatizzato un certo lirismo che mi permetto di chiamare frivolo, principalmente estetico.
Non credo si possa in questo caso parlare di poesia, come da alcuni è stato scritto - manca completamente di sintesi, e di profondità, e d’ogni tipo d’intuizione che non sia narrativa - ma di un bel film “troppo” (seppur bene) costruito: e ricordiamoci che non è la ricchezza della confezione a rendere prezioso il suo contenuto, né bastano le sue dimensioni a farlo grande.

Comunque dai, l’avrai capito.. abbiamo visioni completamente opposte in campo cinematografico.

anthony  26/02/2010 18:15:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Vedi dov'è la questione? Ma come si può dire che i personaggi di Leone mancano di "profondità"? Sono proprio i loro lunghi silenzi, i loro sguardi schiaffati in primissimo piano che ci raccontano tutta la loro storia, i loro turbamenti, le loro speranze, i loro fallimenti.
La poesia sta proprio in questo..l'"indefinitezza" degli orti e degli spazi che si trovano dentro di noi, l'infinitezza del tempo e dello spazio; i film di Leone raccontano tutto con i loro silenzi e i loro "passaggi dilatati"..è questo che amo di lui, ed è questo ciò che nessun regista mai mi darà. Nessun lirismo enfatizzato, nessuna frivolezza esterna e (ti prego!!) non chiamarmelo Buon Contenitore come se fosse un AVATAR qualsiasi..

C'Era Una volta il West è, senza dubbio -per gli stessi motivi- il miglior film western mai realizzato!

Chiediamolo ai vari maestri Kubrick, Peckinpah, De Palma, Copppola e Tarantino da chi hanno preso spunto per la gran parte delle loro immense opere..

Ecco, Il Padrino -se volgiamo- è un film di maniera "costruito" ad arte..e con tutto ciò io, comunque, lo considero un capolvoro.

Rispettiamo i gusti
Ciumi  26/02/2010 18:33:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
A parte che non ho scritto che I PERSONAGGI mancano di profondità, ma mi riferivo al film in generale. A me questo film non ha evocato nessun orto e nessuno spazio, probabilmente è questione di empatia. Inoltre nel mio commento avevo specificato che non volevo elencare i pregi del film, che riconosco, in quanto, dato che trattasi di uno dei film migliori della storia secondo l’opinione filmscoopiana, mi pareva più opportuno segnalare cosa non mi trovava d’accordo con tale promozione a pieni voti. Credo che esistano, per me, più di un centinaio di opere migliori di questa. Tutto qui, e con ciò non voglio dire che questa pellicola faccia schifo.
I gusti io provo a rispettarli, tu, piuttosto, sembra che non riesca a tollerare che qualcuno pensi e percepisca diversamente da te.

anthony  26/02/2010 18:51:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Guarda che con quel "Rispettiamo i gusti" intedevo rispondere cordialmente al tuo richiamo "..abbiamo visioni completamente opposte in campo cinematografico.."

Ma vedi che con te si va sempre a finire che prima o poi si litiga?
Prima parli di "visioni opposte in campo cinematografico" e subito dopo affermi che PROBABILMENTE è questione di empatia: cosa cavolo c'entra quel PROBABILMENTE??..è logico che è questione di empatia! Sennò adesso saremmo tutti e due a tessere le lodi di questo film..e invece non è così. "A me questo film non ha provocato nessun orto e nessuno spazio": a me questa sembra un'affermazione stizzita e nient'altro; vorrà dire che alla prossima volta non spiegherò più il motivo per cui un cineasta o un film mi provoca emozioni..perchè se queste sono poi le risposte...

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anthony  26/02/2010 18:52:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
*la prossima volta*
Ciumi  26/02/2010 19:10:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Niente, mi sa che io e tu non andremo mai d’accordo, proprio non ci capiamo, anche un “probabilmente” riesce ad irritarti. Di solito, uso espressioni come “forse”, “probabilmente”, “a mio parere” proprio per non sembrare arrogante; ma con te ottengo l’effetto opposto
Inoltre, prova a essere prima un po’ più obiettivo e critico nei tuoi confronti, prima che di esserlo con gli altri. Ti copio-incollo il tuo primo intervento:
“Non voglio aprire una questione.
Mi limito a dire che NON SONO D'ACCORDO e che LA QUESTIONE (fasulla) MANIERISMO-LEONE è una storia vecchia e strabusata da chi non l'ha mai apprezzato, nè all'epoca nè ancora oggi; ma fa niente.”
Il termine “fasulla” mi pare una frecciatina, mentre le maiuscole suggeriscono un tono piuttosto stizzito. E finisci la frase con “ma fa niente”; che somiglia molto al mio “ma pazienza” che tanto mi avevi contestato nel commento a “Il miglio verde”. Sbaglio?
anthony  26/02/2010 19:25:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma scusami, tu stesso hai detto che ci contraddistingue "una visione completamente opposta in campo cinematografico".

Io questo volevo rimarcare! Che non siamo d'accordo quasi su nulla cinematograficamente; e poi ho cercato di darti brevemente l'idea del motivo per cui apprezzo il cinema di Leone; tu invece non mi hai risposto! Hai semplicemente fatto perno sul mio "Rispettiamo i gusti" che, ripeto, era un modo per dire "sì! sono d'accordo, non la vediamo allo stesso modo ma è giusto che ci rispettiamo a vicenda, dopotutto i gusti sono gusti".

Il Maiuscolo mette in risalto il motivo della mia risposta al tuo commento.. e il "fasulla" significa semplicemente che io il Manierismo in Leone non lo vedo. Tutto qui.


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Ciumi  26/02/2010 20:10:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Comunque, Anto’, ai tempi ti sfuggì il misero 6 a Milk di Vincent.
anthony  26/02/2010 20:34:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
....Grazie per la risposa esuastiva......
anthony  26/02/2010 20:35:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
*risposta*
Ciumi  26/02/2010 20:45:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Porcapaletta Antonio, rileggiti la discussione dal principio: io la risposta te l’avevo data, (anzi, più di una) se poi tu non accetti le mie motivazioni…


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Gruppo STAFF, Moderatore Kater  28/02/2010 21:10:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
porcapaletta è una tipica espressione della commedia ollivudiana anni 50 che tanto aborri. Me la ricordo perfettamente in Hello Dolly e mi pare anche Peter Falk in "angeli con la pistola" la ripetesse spesso, nonostante fosse un efferato ghenster.
Sallo.



Ciumi  28/02/2010 22:49:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sì è vero, lo sappo, avrei dovuto usare un’espressione più bruta del tipo: Perdindirindina!!!

Comunque è noto che il doppiaggio dell’Italia bigotta e bacchettona storpiava spesso le frasi, in lingua originale quel “porcapaletta” è un’espressione che qui non posso riportare.
anthony  26/02/2010 21:24:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
porcapaletta un cacchio!
Tu non mi hai risposto! Leggiti il mio ultimo intervento...

Non hai risposto neanche in merito alle motivazioni del mio amore per il cinema di leone che ti ho scritto!

Ti sei aggrappato a una cacchiata (come ho fatto io l'altra volta con te..e me ne scuso ancora..) ed è uscita fuori la solita polemica sterile! Se tu mi avessi risposto nel merito e non a quel "Rispettiamo i gusti" che hai male interpretato...TUTO SAREBBE FINITO PRESTO, con una bella discussione di cinema.

e invece no...
Ciumi  27/02/2010 10:14:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ok Anto’, proviamo a ristabilire la discussione.

Io non ho nulla da eccepire riguardo la tua passione verso Leone, ci mancherebbe, e ciò che dici sui suoi personaggi mi trova completamente d’accordo; i loro sguardi schiaffati in primissimo piano ci raccontano la loro storia, i loro turbamenti, le loro speranze e i loro fallimenti. Questa è una di quelle belle (anche per me) componenti che hanno da sempre caratterizzato il cinema di Leone. Eppure, in altri suoi film, a questa componente s’accompagnava sempre una più caricaturale e ironica che in “C’era una volta in A.” non s’avverte. Tutto è raccontato con troppa serietà e un minore distacco emotivo.

Sono solo mie impressioni, ovviamente, e sai, per assurdo, alle volte è difficile quando si avverte una sensazione che a te sembra essere evidente, riuscire a spiegarla. Ed è difficile spiegare quando un’opera non si riesce del tutto a considerarla poesia, sebbene vi si trovi lirismo.
Se ad esempio pensiamo ad un tramonto, ai campi di grano al sole, alle musiche di un carillon, pensiamo subito ad un immagine poetica.
Tuttavia sono immagini che recano una certa commozione, ma cercano la via più semplice per farlo; sono emozioni che durano qualche istante appena, ciò che rimane alla memoria è poco.
“..Se di un’acqua d’Europa mi prende desiderio, è la nera, fredda pozza dove nel crepuscolo odoroso un bambino pieno di tristezze scioglie un battello fragile come una farfalla in maggio.”
Ecco, non so se rendo bene l’idea, ma in questo “C’era una volta in America” (non letteralmente, si intende) ci sono i tramonti, i campi di grano al sole ecc.., ma in parte manca quel “battello fragile”, che è poi il nucleo che si sperava di ritrovare.

La poesia ha sempre cercato di colpire l’attenzione raccontando - e alla delicatezza delle immagini s’è sempre accompagnata la forza e la sensibilità del racconto - spesso turbando, penetrando nel profondo, cercando di raggiungere quel centro nel modo più diretto e disadorno possibile, sintetizzando, molte volte rinunciando del tutto alla ricchezza dei particolari; questo film colpisce il cuore, gli occhi e le orecchie (le musiche di M. sono sempre un ottimo commento sonoro), ma lo fa scegliendo quella “via più semplice” di cui sopra ti parlavo, eccedendo un po’ in tutto; nel lirismo, nella perfezione dei particolari, nell’enfatizzare ogni cosa, e la trama, su questo siamo d’accordo, non convince del tutto.
Funziona finché rimane un affresco umano e corale dell’America passata, uno splendido (perché la fotografia è meravigliosa) ritratto di una e di tante memorie; diversamente quando prova ad addentrarsi troppo nella vicenda personale del protagonista, quando prova a sciogliere ogni nodo, ogni piccolo mistero, specialmente nella parte finale, funziona un po’ meno, a mio parere.

Comunque volevo fare una precisazione sul mio voto. Il film è costruito molto bene, è bello, romantico e nostalgico. Probabilmente avrei potuto mettere un 8 o un 8 ½; ma il mio voto (un po’ severo) è dato per esprimere un disappunto, alcuni dubbi, e conseguenza del fatto che non riesco, per tutte le ragioni che ti ho elencato, a considerarlo uno dei più grandi film mai realizzati.

anthony  27/02/2010 12:09:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mauri', io non so che dirti..per me l'ultima mezzora è la parte migliore del film; tant'è che io ho sempre pensato che Leone (e sono anche sue dichiarazioni..) non volesse affatto sciogliere ogni nodo e ogni piccolo mistero della vita e del "personaggio" Noodles..
..anzi! io ho sempre pensato il contrario!

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Ciumi  27/02/2010 13:59:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sì, l’aspetto velatamente allucinato è senza dubbio quello più interessante del film (per parte finale intendevo soprattutto il confronto con l’amico-traditore, che m’è parso un po’ forzato) e tutto quello che hai scritto è, oltre che bello, anche condivisibile; e tutte le tue interpretazioni che hai fornito sono adeguate e interessanti.
Però il punto è se quest’intento è stato espresso, in questo film, trovando le giuste parole. E per giuste intendo non troppe, senza eccessive divagazioni, rinunciando magari a qualche ricchezza formale.
Forse Leone ha ecceduto nel volere narrare, nel volere aggiungere, nel volere enfatizzare, smarrendo in parte quest’intenzione. L’impressione mia è che più che essere velato, questo aspetto allucinato e più intimo e misterioso, rimanga marginale al cospetto di tanta cura dei dettagli e bellezza.
E’ questo quello che rimprovero in generale al cinema di Leone, questa volontà di aggiungere a tutti i costi. Ma ripeto, è un difetto perlopiù soggettivo; io, come ho scritto nel commento, ho sempre prediletto l’essenzialità e la sobrietà del linguaggio.
VincentVega1  26/02/2010 20:14:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
oggi gli darei 5.
Invia una mail all'autore del commento wega  08/05/2010 22:21:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi


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Ciumi  09/05/2010 16:29:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi


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VincentVega1  26/02/2010 19:40:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
uahahahahhahahaha That's terrible...Oh God That's terrible...Oh God That's terrible...Oh God That's terrible...Oh God That's terrible...Oh God
Ciumi  26/02/2010 18:43:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ah, non ho detto che “C’era una volta in America” è SOLO un bel contenitore, e che dunque è completamente privo di contenuto; ma semplicemente che il contenitore - sempre a mio modo di vedere - è più ricco del suo contenuto.