caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

LEZIONI DI PIANO regia di Jane Campion

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
ELY81     10 / 10  17/10/2007 22:11:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Straordinario e praticamente perfetto nell'impianto narrativo ed estetico. La storia unisce ad una forte sensualità, un richiamo a quell'estremismo sentimentale tipico della letteratura romantica. La Campion, dopo il suo precedente "Ritratto di signora", racconta un'altra storia, che ha come protagonista un'altra delle sue tipiche figure femminili, vittime delle convenzioni sociali, dal carattere ribelle e anticonformista, legate ad una passione autodistruttiva. Una bellissima storia che si dispiega nell'affascinante quanto selvaggio paesaggio neozelandese ed ha come protagonista una donna muta di nome Ada. Non sappiamo le ragioni del suo mutismo, ma per certo il pianoforte diviene il suo mezzo di comunicazione ed espressione. Dall'incomprensione del marito per la sua passione, alla morbosa relazione adulterina con l'uomo che si fa dare lezioni da lei, fino alla cieca gelosia del marito, che arriva persino a danneggiarla fisicamente, la storia si evolve in un crescendo tragico, fino a sfociare inaspettatamente in un lieto fine , caratterizzata dalla serena ricomposizione di un ideale nucleo familiare. Bellissime le musiche di Nyman, che fanno tutt'uno con le straordinarie visioni paesaggistiche, dalle tinte simili al paesaggio olandese seicentesco di Ruysdael, intriso di accenti preromantici, o alle idilliche atmosfere di Lorrain.
La bellissima scena del pianoforte legato a lei nel profondo degli abissi evidenzia il forte legame tra eros-thanatos, l'amore e la morte come due pulsioni vive e presenti in Ada, legate alla sua grande passione per il piano, che si snodano nella vicenda, con infine la prevalenza dell'una (amore) sull'altra (morte).
Straordinari gli interpreti, capeggiati da una grandiosa Holly Hunter, affiancata da un bravissimo Keitel e da un ottimo Neil.

« C'è un grande silenzio dove non c'è mai stato suono, c'è un grande silenzio dove suono non può esserci nella fredda tomba del profondo mare »

Un capolavoro!
Invia una mail all'autore del commento wega  02/12/2007 17:20:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Probabilmente avrò scritto più io su Holly Hunter, ma alla fine che cosa vuoi che capiscano del film dopo la lettura del mio commento, a parte qualche nota tecnica. Il tuo è molto più articolato e ben descrittivo.