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LA MORTE CORRE SUL FIUME regia di Charles Laughton

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Terry Malloy     9½ / 10  05/12/2007 20:49:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Questo film è scioccante.
Basta mirare alla suprema magnificenza di Mitchium per capire che è un film metafisico, superiore, non compreso e non comprensibile...
Una favola giocata sulla supremazia del lupo contro i piccoli agnelli, Laughton va agli antipodi di tutta la letteratura, quella più semplice e nobile che pone con personaggi-figura le verità del mondo. il reverendo, con la sua demagogia religiosa, con il suo carisma, con la sua spietata brutalità, con la sua scaltrezza riesce a gestire e dirigere la storia, ma non riesce a controllarla. è un personaggio quasi shakespeariano, come Amleto e Iago che fanno andare la storia a loro piacimento e non senza un certa indolenza tipica di animi scaltri, ma gretti. Non riesce, come dicevo, a controllare il moto di una storia in cui intercorrono inaspettatamente personaggi che lui, sottovalutandoli, non riesce a controllare e il suo abbassamento (ricordarsi la scena della cantina in cui si deve "abbassare" fisicamente e letterariamente al livello infantile) risulta artificioso e inefficace. i bambini lo colpiscono su un terreno personalissimo che lui non potrà mai comprendere, nè con la sua distorta religione, nè con i suoi modi suadenti (da sottolineare la vittoria psicologica di Pearl (un riferimento letterario al capolavoro di Hawthorne "La Lettera Scarlatta"?) sull'aguzzino che cerca di estorcerle le info), cosa che invece la donna credente, umile e dignitosa saprà fare. Non spendiamo parole sul linguaggio figurativo che utilizza Laughton perchè rempirebbe un manuale di cinema, in particolare riguardo alla fotografia. un mezzo voto in meno per la sequenza della barca, non proprio scorrevole.