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LA MORTE CORRE SUL FIUME regia di Charles Laughton

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Granf     10 / 10  09/12/2008 19:56:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Chi sarà la prossima, Signore? Un'altra vedova? Quante sono state, sei... o dodici? Non ricordo bene... Ho fiducia in te, Signore: tu non mi abbandoni, non mi fai mancare i mezzi per continuare la mia missione... Quante vedovelle con un bel gruzzolo nascosto nella calza... Ah, Signore, sono stanco: alle volte ho paura che tu non mi capisca. Non ti importa se uccido, vero? La Bibbia è piena di uccisioni, ma ci sono cose che tu odi, Signore: la corruzione, la lascivia, la gente profumata che s'inebria nel peccato..."

Visto per la prima volta qualche giorno fa. Inizialmente non mi aveva fatto una buonissima impressione, anche se la sensazione di trovarmi di fronte ad un capolavoro c'era tutta. Il film mi è circolato nella testa per giorni e la faccia del protagonista è decisamente indimenticabile (un immenso Robert Mitchum). Posso dire di averlo rivalutato completamente e positivamente quasi subito, ma una seconda visione mi ha convinto del tutto. Fino a farmelo considerare un vero capolavoro, se non IL capolavoro del cinema.

Prima e ultima regia per l'attore Charles Laughton, come dire, fare un film e stare a posto per tutta la vita sapendo di aver quasi raggiunto la perfezione. Diretto alla grande, con un bianco e nero da favola, un ritmo frenetico e angosciante, mai noioso, anzi, a tratti di una poesia e di una potenza visiva disarmante.
La natura, la musica, le critiche al fanatismo religioso, le luci (che richiamano prepotentemente all'espressionismo), le scritte sulle nocche di Mitchum, sono cose ormai diventate leggenda per i veri appassionati di cinema. E' propria questo il punto, un film che è cinema in ogni sua forma, potremmo definirlo come l'ABC della settima arte, un capolavoro da prendere come punto di riferimento. Mi vengono i brividi se penso che è uscito nel 1955. Film del genere c'è li sognamo oggi.
Forse l'unica opera che mi sento di consigliare a tutti, che gioca con gli archetipi della letteratura e delle favole, creando una fiaba nera indimenticabile.

"Il mondo è cattivo con gli inermi"