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LA MORTE CORRE SUL FIUME regia di Charles Laughton

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MidnightMikko     10 / 10  05/12/2010 11:13:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La Morte Corre sul Fiume, unica opera di Laughton, forse per lo sforzo arrecato da questo noir da antologia.
Un film che si apre ottimisticamente, banalmente (la presentazione dei personaggi è veramente banale, quasi infantile) e piano piano si trasforma in un qualcosa di oscuro, cattivo, diabilico, malvagio, una parabola nera sullo strumento numero uno che crea l'odio tra gli uomini: la religione.
Si parte in modo fanciullesco, passando per perversioni, ipocrisia, sottomissione, manipolazione, morte, amore e si finisce sempre in modo fanciullesco, una fiaba demoniaca.
Concordo con chi considera questa la migliore prova di Mitchum (molto più che da Oscar) e di tutti i coprotagonisti, veramente eccellenti.
Registicamente Laughton all'inizio si mostra un pò insicuro, ma dopo i primi 10 minuti si dimostra un regista veramente dotato di un ottimo occhio, regalandoci delle inquadrature raccapriccianti, oscure, tenebrose.
Non è un film per tutti: è una parabola sull'ipocrisia della religione, sul bene e sul male, sull'ipocrisia del peccare o meno, sull'uccidere o non uccidere l'istinto animale che vive in noi, una parabola sulla mediocrità, sulle false apparenze vestita da fiaba per bambini (apparentemente) dove c'è il lupo cattivo e gli innocenti bambini. Un film amaro, crudo, dove tutti i protagonisti sono colpevoli, sporchi, condannati da Dio, che in realtà non è altro che il caso, il destino (la scena della barca è molto più esplicativa delle mie parole).
Francamente parlando, secondo me, questo è sicuramente il film più cattivo, pessimista, crudo e realistico della storia del cinema, che arriva a sfiorarti dentro, quasi come se anche noi fossimo osservati dalla figura diabolica di Powell che, ferito, grida come un demonio.

p.s.: un applauso alla colonna sonora terrificante di Schumann