caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

LA MORTE CORRE SUL FIUME regia di Charles Laughton

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
GianniArshavin     7 / 10  09/09/2014 00:56:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Film molto particolare e dai numerosi simbolismi , una fiaba nera più complessa di quanto possa sembrare.
Tecnicamente è superbo , la fotografia e la regia richiamano molto da vicino l'espressionismo tedesco per ricercatezza ed equilibrio. La componente tecnica regala al titolo un'atmosfera da fiaba dark davvero innovativa per l'epoca , piena di giochi di luce e inquadrature studiate alla perfezione.
Anche sotto il profilo narrativo "La morte corre sul fiume" si difende bene , grazie soprattutto ad una prima parte intrigante ed originale come poche. Per tutta la prima ora sarà dura distogliere lo sguardo dallo schermo , fra una storia che si sviluppa in maniera imprevedibile , un villain fra i più "neri" mai visti al cinema ed una serie di intuizioni davvero moderne e avanti nel tempo (il cadavere sott'acqua).
Robert Mitchum tratteggia e da il volto al sedicente reverendo protagonista , un orco cattivo subdolo e meschino , chiara rappresentazione di una classe ecclesiastica che nel sud degli USA riusciva con abilità ad ingannare gli ingenui abitanti. Il lavoro dell'attore sul suo personaggio è formidabile , più e più volte ci ritroveremo a voler schiaffeggiare l'uomo per via della sua astuzia che adopera per i suoi loschi e deplorevoli scopi.
Ad affrontare la sporca figura religiosa ci sarà invece l'innocenza di due bambini , anche loro ben sfaccettati e mai irritanti come spesso accade con le figure infantili in molti prodotti americani.
Purtroppo le grandi lodi spese fino ad ora un po vengono ridimensionate nella mezz'ora conclusiva , piena anch'essa di allegorie ma fin troppo banale e moraleggiante e dal finale scontato che più scontato non si può. In questa fase inoltre il ritmo crolla e se nel primo tempo era difficile annoiarsi nel secondo sarà alquanto semplice distrarsi.
Dunque una pellicola atipica e da recuperare, dagli innegabili risolti avveniristici che dividono la scena con una conclusione che palesa rughe e acciacchi.