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WOMEN'S FLESH: MY RED GUTS regia di Tamakichi Anaru

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Ciaby     5½ / 10  20/08/2009 21:44:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Andare incontro ad un film di Anaru è come sbattersi un martello sulle gengive. Perchè il suo non è cinema, ma è cinema, ma non è cinema e alla fine non si sa mai che cos'è. I suoi film sono film e non film allo stesso momento, rinunciando di una qualsiasi trama, di una qualsiasi attrazione artistica e persino del dialogo, sempre assente in ogni sua opera o comunque inutile (in "Niku Daruma", ad esempio, i dialoghi servono per preparare lo spettatore ad un massacro partendo dalla quotidianeità).

"Women's Flesh" è un alto circuito della sua non-visione di cinema: snuff per nulla misogini, nonostante la predisposizione del genere alla misoginia. Le donne dei suoi film sono quasi sempre coscienti delle loro azioni e, quando non lo sono, vengono tirati in ballo anche gli uomini (in Niku Daruma anche il pornoattore viene ucciso), ma l'interesse per le sue opere rimangono comunque di ordine antropologico.

"Women's Flesh" è ancora più astratto e fulmineo di "Suicide Dolls" e "Niku Daruma": probabilmente funzionerebbe come quarto ipotetico episodio, proprio di quel "Suicide Dolls" che andava in climax e sgorgava nel sangue del terzo frammento difficilmente gestibile.

E' un film crudo, difficilmente valutabile perchè senza alcun contenuto. Realizzato in modo scarno: con una fotografia (credo) volutamente incurata, effetti speciali invece ben dosati e una regia (volutamente) amatoriale. Il risultato è, come ogni Anaru, spiazzante e delirante.

QUi il fulcro della non-trama è una donna, forse necrofila forse sadica...chi lo sa. Tutto comincia dal momento in cui si guarda allo specchio per mettersi un fiocchetto tra i capelli. E all'improvviso prende uno spazzolini da denti e fa cose che la mente umana mai concepirebbe. Poi passa alle forchette e finisce con il coltello, giusto per terminare un circolo festante di sangue, morte, ma anche piacere.

Opera invalutabile, sempre al di là delle aspettative, sempre apparentemente sciocco,disgustoso, inebriante, poco incisivo, troppo incisivo e via dicendo. E' una di quelle opere inoffensive, ma al contempo stranianti che rendono lo splatter occidentale carne al macello, gore d'asilo nido per intenderci.
Delude il finale, gratuito, buttato lì e della durata eccessiva (dieci minuti) giusto per portare il film dal corto al medio, ma finisce per annoiare. E la voglia di premere stop si fa assordante dal quarantesimo minuto in poi.

Brava l'attrice: ovviamente non recita, ma le sue espressioni sono sincere e ad inizio film lascia intuire un certo fascino lolitesco che esplode in perversione.

Riguardo al film: non so che voto mettere. Quindi mi aggrappo agli altri film di Anaru da me votati, mi inchiodo tra due voti: 2 e 9.