wega 5 / 10 26/07/2009 18:32:38 » Rispondi No con Bertolucci non ci siamo. Al suo secondo film, interessante la sentenza su una borghesia contradittoria degli anni "Prima della Rivoluzione", ma a 23 anni, il regista, era già intrappolato nel suo autocompiacimento poetico che francamente trovo irritante. Molto probabilmente Bertolucci vedeva, e vede la vita come una lunghissima poesia, ma non puoi far recitare i tuoi attori sempre come in un monologo di Shakespeare o una piece teatrale. Evidentissime le influenze di Godard al montaggio. Omaggi a Hitchcock, Rossellini e Hawks. "Non si può vivere senza Rosselini".
Ciumi 26/07/2009 20:30:25 » Rispondi Non sei l’unico. Neanch’io, a differenza della critica che invece l’osanna, ho mai amato quel vanitoso di Bertolucci… Difatti al “Conformista” gli ho dato un bel 6 politico… e temo che sia il suo migliore…
wega 27/07/2009 12:16:33 » Rispondi Ho visto pochissimo di Bertolucci, solo "Ultimo Tango a Parigi" che non è male, anzi, e "Novecento" al quale ho dato un bel voto per la fotografia, tra i migliori film a colori della storia; perché per come l' ha raccontata la storia, sarebbe da 4.
Ciumi 27/07/2009 13:37:50 » Rispondi A me non è piaciuto neppure “Ultimo tango a Parigi”, seppure Bertolucci riesca a mettersi maggiormente in disparte (a favore dello straripante Brando) rispetto che in altri suoi lavori, i difetti, specie l’autocompiacimento che hai citato tu, li ho trovati tutti (anche perché era il primo di B. che vedevo, quindi non partivo prevenuto). Peggio ancora “Novecento”. Cinque ore di fuffa (bella, sì, ma pur sempre fuffa) che pretenderebbero di raccontare con la sola eleganza la storia d’un secolo denso d’avvenimenti quale è stato il novecento. Anche la fotografia, ricca d’influenze, colta, qualitativamente eccelsa… ma troppo! e poco spontanea. Insomma, in fin dei conti B. piace meno a me che a te. E scusa il piccolo sfogo.
wega 27/07/2009 21:47:38 » Rispondi Ah no figurati. Ma, con Lubitsch come sei messo?
Ciumi 28/07/2009 08:11:57 » Rispondi Solitamente non amo le commedie hollywoodiane; ma con Lubitsch è diverso. Trovo il suo “tocco” sempre preciso, essenziale, misurato, garbato. Comunque ho visto solo tre suoi film: “Ninotchka”, molto divertente; “Scrivimi fermo posta”, delizioso (anche se forse mi aspettavo qualcosina di più); e “Vogliamo vivere”, che considero un capolavoro. Riuscire a raccontare con leggerezza e ironia anche in contesti drammatici come la guerra sono qualità preziose... Scusa, ma perché proprio Lubitsch?
wega 28/07/2009 11:33:22 » Rispondi Perché è uno dei miei registi preferiti, sottovalutato e misconosciuto. Anch' io non riesco più a guardare le commedie di Cukor con il piacere di una volta, mentre Lubitsch è Lubitsch..appunto. Ti consiglio "Fra le tue braccia" e "Partita a Quattro", oltre che a un paio di Muti, tra l' altro gli unici suoi due considerati Capolavori, "Matrimonio in Quattro" e "Il Ventaglio di Lady Windermere"..anche se so benissimo come il Muto non sia per forza tanto digeribile.
Ciumi 28/07/2009 17:32:22 » Rispondi Grazie per il consiglio.