caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

IN QUESTO MONDO LIBERO regia di Ken Loach

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
amterme63     8 / 10  30/09/2007 20:08:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dopo aver fatto appello al cuore degli spettatori, scuotendoli con le lotte fratricide e ideologiche di “Il vento che accarezza l’erba”, stavolta Ken Loach stimola la nostra capacità di giudicare un carattere “negativo”, il simbolo della deriva neoliberista della società occidentale. Il mondo “libero” è quello che ha rimosso tutti i vincoli allo sfruttamento economico, quello che si ritiene libero di diventare illegale o di approfittarsi dei più deboli, solo per raggiungere il maggior guadagno prima possibile.
Il carattere poco simpatico è quello di Angie: trentenne con lo sguardo di Uma Thurman, dura e cinica e con il senso di superiorità che in genere hanno gli uomini. Venuta su con l’ossessione della madre di “diventare qualcuno”, mal sopporta di dover subire le angherie degli altri. Decide di combattere i “potenti”, diventando anche lei “potente”. Chi parte dal basso può avanzare nella scala sociale solo ricorrendo a trucchi e inganni, sulla pelle di chi non ha difese. Decide così di diventare come una specie di "caporale" e dare lavoro a nero approfittando della disperazione. In questa maniera Angie si trova prigioniera di una spirale che la porta a trascurare gli affetti familiari e a rinnegare ogni istinto di aiuto per gli altri, che pure è presente nel suo animo. Eppure non prova nessuna forma di “pentimento”. Con tutti i suoi rischi, sente che questo è l’unico gioco che si può giocare: l’egoismo sopra ogni cosa.
L’unico suo appoggio morale e sentimentale è l’amica Rose, che funge un po’ da “coscienza”, una coscienza debole che subisce la superiorità e l’autorità di Angie. E’ Rose che le rimprovera la spregiudicatezza e l’inutilità dei suoi rari slanci di bontà (ben presto rinnegati). Più in là di questo il personaggio di Rose non va, infatti non sappiamo niente di lei. Del resto tutti gli altri personaggi sono solo comparse in funzione del carattere di Angie. Il padre, il figlio, la madre, il giovane polacco sono ruoli importanti solo perché animano il mondo di Angie. Non si mostra quasi niente del mondo del lavoro se non una breve scena in cui un datore di lavoro dispone dei suoi dipendenti in funzione della “simpatia”. I lavoratori stessi sono forse un po’ idealizzati e si tende a rappresentarli in maniera positiva, come nella poco credibile scena del rapimento.
Giustamente Loach non dà un esito alla storia. Il suo scopo è sintetizzare con Angie uno stato di fatto e fare in modo che, vivendo questo personaggio “scomodo”, si possa riflettere e dare un giudizio sulla nostra società e sul sistema capitalistico, quando viene lasciato troppo “libero”.