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LEONI PER AGNELLI regia di Robert Redford

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Spotify     5 / 10  30/08/2016 02:51:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Film piuttosto scialbo diretto da Robert Redford. Peccato, le idee c'erano, però sono state messe in scena in maniera troppo sbrigativa e superficiale. Questo perchè, dal mio punto di vista, il regista ha voluto mettere troppa carne al fuoco in 80 minuti, pochissimi, e infatti i risultati finali non sono affatto quelli sperati. Inoltre, non dimentichiamo che qui abbiamo uno dei cast più sprecati della storia del cinema, si, infatti abbiamo niente popò di meno che Meryl Streep nelle vesti di una tenace giornalista, Tom Cruise nei panni di un cinico senatore e lo stesso Robert Redford che interpreta un professore universitario. Tre attori così, non possono essere espressi da un director in una sola ora e venti minuti, e come volevasi dimostrare, nessuno dei tre brilla, nessuno lascia il segno, nessuno dei rispettivi personaggi è davvero interessante. Cruise è forse il migliore del trio, in fin dei conti sa comunque usare le sue caratteristiche espressioni e la sua classica esplicazione serrata dei dialoghi. Comunque l'interpretazione del senatore Irving non è certamente tra le più ricordate dell'attore di Syracuse. La Streep si vede a kilometri di distanza che è in una delle recitazioni più svogliate della sua carriera, e ha ragione! Come si può far fare ad un'attrice del suo calibro, un ruolo come quello della giornalista Janine Roth!? Poi d'accordo che nel 2007 non era più sulla cresta dell'onda come negli anni 70/80, però un personaggio così misero è inaccettabile che venga interpretato da una del calibro della Streep. Espressioni abbastanza anonime mentre l'esposizione dei dialoghi non è, per fortuna, malaccio. La prova di Redford è la peggiore, svogliatissimo, non c'è un qualcosa degno di nota della prova dell'interprete di Santa Monica. E il bello è che neanche dal punto di vista registico, il vecchio Robert fa un buon lavoro: la sua è direzione davvero piatta, non riesce a far connettere le tre differenti vicende che sono trattate nella pellicola, a tratti sembra di assistere ad una soap opera. Le 3 storie poi, sortiscono pochissimo interesse nei confronti dello spettatore, sono raccontate con molta superficialità e soprattutto, sono veramente piatte. Neanche la vicenda dei 2 soldati intrappolati sulle montagne dell'afghanistan, che in teoria dovrebbe essere quella con più suspense, riesce nell'intento di intrigare. Direzione degli attori incolore, forse solo il personaggio di Cruise è reso un tantino più curioso. il ritmo è blando, fortuna che il film dura solo 81 minuti, i quali bastano e avanzano. La fotografia non da un minimo di estetica, colori che sembrano quasi naturali. La sceneggiatura non presenta grosse falle a livello narrativo, però è molto scialba, non presenta mai colpi di scena, momenti significativi o situazioni di svolta. Ci si limita solo a seguire una ordinaria linearità inespressiva che alla lunga stanca. I dialoghi magari non sono malaccio, a volte anche pungenti. Tra le poche cose buone di "Leoni per Agnelli", ho trovato un buon finale, il quale pone un importante quesito. L'altra cosa che ho apprezzato della pellicola, è stato come il tema centrale viene analizzato da Redford che, coraggiosamente, ci mostra il lato più cinico degli USA, un lato che forse pochi conoscono. E di conseguenza anche tutta l'ingenuità degli USA durante guerre del genere, dove essi con azioni spregiudicate come quelle che si vedono nel film, si sono resi responsabili dell'odio di alcuni paesi dell'Asia medio-orientale e centrale nei confronti dell'occidente.

Conclusione: pellicola che non lascia quasi nulla dentro lo spettatore, si ha perfino la sensazione di un film piuttosto inutile. 5 pieno.