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METTI, UNA SERA A CENA regia di Giuseppe Patroni Griffi

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atticus     7½ / 10  03/05/2010 00:29:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il fatto stesso che nessuno ancora lo abbia commentato dimostra quanto questo film sia inesorabilmente invecchiato e così spietatamente dimenticato.
In effetti la storia del menage alto borghese fra tradimenti e voglia di sesso libero oggi dice davvero poco, ma come radiografia del malessere dell'epoca risulta ancora piuttosto efficace. Personalmente l'ho sempre preso come un melò elegantissimo e cerebrale, dove la ronde sentimentale dei protagonisti, sospesa in un complesso gioco sceneggiativo ad incastri di flashback tra sogno e realtà che spesso mostra la corda, si fonde in maniera funzionale con una confezione ricercata e davvero molto, molto raffinata.
Patroni Griffi, trasportando la sua piéce teatrale sul grande schermo, sfoggia uno stile visivo inaspettatamente suggestivo e dirige con consumato mestiere cinque interpreti davvero eccellenti, dalla rivelazione Bolkan al sempre misurato Trintignant, fino all'intenso Capolicchio. La fotografia di Tonino delli Colli è straordinaria, ricrea quel clima caldo e avvolgente che si adatta ai patemi dei personaggi, mentre non esistono aggettivi adeguati per descrivere la bellezza della trainante colonna sonora di Ennio Morricone, ormai entrata di diritto nella storia della musica da cinema.
Grandissimo successo all'epoca ai botteghini, evidentemente il mix di pruriginosità, commedia e dramma psicologico era ben dosato. Come pamphlet sui deliri di coppia è però superficiale, oggi come allora. Non merita comunque la sepoltura a cui sembra tristemente condannato.