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MA COME SI PUO' UCCIDERE UN BAMBINO? regia di Narciso Ibaņez Serrador

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Jolly Roger     7½ / 10  17/01/2015 18:10:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Piccola chicca anni 70 che non avevo mai visto. Onestamente il titolo mi faceva pensare che si trattasse di un film italiano (era proprio l'epoca degli horror all'italiana con titoli un po' strambi), invece sono rimasto abbastanza sorpreso dal trovare un prodotto spagnolo, poi così controverso.
I titoli iniziali, con filmati d'epoca relativi ai campi di concentramento, alle guerre di Korea, Vietnam e Nigeria, sono abbastanza impressionanti, quando ci mostrano le ferocie e la crudeltà subita dai bambini. Davvero triste pensare che si tratti di cose purtroppo vere.
I titoli iniziali sono "preparatori" al film. Ci inducono a riflettere sull'ingiustizia della violenza subita dagli innocenti, così preparandoci a quel che succederà nel film, una sorta di "vendetta" da parte degli innocenti sul mondo degli adulti.
Non è una vendetta conscia, meditata o consapevole, ma assume i toni di una risposta della natura, che protegge sé stessa rendendo aggressivi e coalizzati i soggetti più deboli della sfera umana - i bambini - affinché rispondano alle violenze che subiscono in molte parti del mondo. Il film non si preoccupa di spiegare il perché o il come, l'importante è la riflessione a cui induce: il ribaltarsi dei ruoli, gli adulti - buoni ma comunque capaci, potenzialmente, di essere crudeli - braccati dai bambini, crudeli ma potenzialmente in grado si essere buoni (o comunque solidali) fra di loro. Se poi il finale strizza l'occhio a qualcosa di più grande, come detto questo non mi pare l'obiettivo del film - che ha mire più riflessive che apocalittiche.

L'ambientazione spagnola è molto suggestiva, le interpretazioni degli attori sono ottime, in particolare quella dell'attrice che interpreta la madre, a mio parere strepitosa.
Un horror vecchio stile, con scene che vanno ben al di là di quel che si vede negli horror - non mi riferisco allo splatter, che praticamente non c'è e quando c'è è poco credibile (il sangue è arancione!). Mi riferisco al concetto, all'idea che alcune scene fanno intendere (chi ha visto il film capisce), difficilmente riproponibile ai giorno d'oggi.
Mi permetto infine di dire, però, che sebbene sia un film di ottimo livello, non lo trovo un capolavoro. Risente, storicamente, dell'impatto che avevano avuto quegli eventi rappresentati nei titoli iniziali (le varie guerre), ma oggi, a grande distanza temporale da quegli eventi, la mentalità è molto cambiata e certe cose sono vissute dall'esterno, non ci toccano direttamente. Lo stesso film fatto oggi sarebbe un po' anacronistico e apparirebbe un tantino esagerato. Sarò felice di essere smentito, naturalmente.
Comunque, il film resta un'ottima trasposizione in ambito horror di una pesante riflessione.