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LA RAGAZZA CHE SAPEVA TROPPO regia di Mario Bava

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stratoZ     7 / 10  11/12/2023 12:53:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

"La ragazza che sapeva troppo" è un giallo di stampo molto classico a cui viene riconosciuto il valore di essere stato il capostipite dei gialli italiani, sicuramente è stato un tentativo coraggioso e ha il suo indubbio valore storico, tuttavia personalmente lo trovo ancora troppo legato agli schemi del giallo classico che nei paesi anglofoni era fiorito da diversi anni.
Il tributo ad Hitchcock è palese fin dal titolo, gli elementi da cui prende spunto sono numerosi, a partire dalla scelta della ragazza, intesa come persona comune, al di fuori del contesto che si ritroverà casualmente coinvolta in una vicenda più grande di lei, ed arrivando all'undestatement tipico dell'umorismo inglese, che Hitchcock in particolare, ma in realtà anche altri suoi colleghi, si trascinava nelle vicende a tinte gialle o spionistiche.

La narrazione mi sembra funzionare bene nella sua relativa semplicità, anch'essa non originalissima e discretamente prevedibile in alcuni passaggi, tuttavia penso sia stata ben adattata allo scopo finale del film, ovvero quello di una crescente tensione e quello spiraglio di curiosità che regalano i dettagli.

Probabilmente il punto forte dell'opera però è la messa in scena, Bava non aveva ancora incominciato del tutto ad arzigogolare la fotografia dei suoi film con i suoi amati colori pop, qui piuttosto esalta un bianco e nero molto sobrio ed elegante, contrastato negli interni e luminoso nella diurna e splendida Roma, che fa da sfondo alla vicenda donando quel fascino vintage alla pellicola. In alcune parti centrali forse anche un po' palesemente Bava si concentra più nel mostrare la città in sé che nella risoluzione del caso, creando qualche tempo morto di troppo. Detto questo, penso che Leticia Roman se la sia cavata benissimo in questa pellicola e mi accodo ai pareri che sostengono sia stata una delle migliori attrici che Bava ha avuto a disposizione.

In definitiva, lo trovo un buon giallo, ma ancora troppo ancorato ai classiconi esteri