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SPASMO regia di Umberto Lenzi

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Alpagueur     7½ / 10  18/10/2020 18:21:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ho un rapporto di amore-odio per i gialli all'italiana...o mi piacciono decisamente (dal 7 in su) o non mi piacciono per niente (dal 6 in giù). Le eccezioni, dal 6 al 7, sono abbastanza rare (Il gatto a 9 code e qualche altro). Questo film appartiene alla prima categoria. "Spasmo" è, assieme ai "Gatti rossi" e alle "Sette orchidee", uno dei top gialli/thriller di Lenzi. Un titolo insolito e suggestivo e una locandina inquietante (rievocano il cuore "pulsante" delle "Quattro mosche" di Argento), riprese diurne e notturne, una giovane coppia che si concede una tiepida avventura sessuale, la scoperta di quello che sembra essere un cadavere...tutto questo porta a una musica d'apertura per il titolo immediatamente adorabile e non ci lascia illusioni: questo è il territorio del giallo! Christian (Robert Hoffman) e la sua ragazza scoprono una ragazza priva di sensi, Barbara (Suzy Kendall) sulla spiaggia e in breve tempo lei e Christian si innamorano. Presto, un intruso interrompe il loro corteggiamento, prima di essere ucciso accidentalmente con la sua stessa pistola. Il suo cadavere però scompare…È una follia in piena regola. Eppure si muove vivacemente, ha una colonna sonora tipicamente dolce e avvincente (il solito Ennio Morricone, riecheggia un po' quella de "L'uccello" argentiano, ma qui la melodia è ancora più bella) e contiene più intrighi di quanto si potrebbe immaginare. Macchie di sangue rivelatrici, spionaggio, abiti miracolosamente 'autopulenti' dell'attore principale, manichini femminili (pugnalati) simili a cadaveri, sparsi per i boschi: qualcuno sembra intenzionato a far impazzire Christian e fa di tutto per farlo. Eccentrico nella sua narrazione fino al delirio, è impossibile non godersi almeno parzialmente questa folle festa. "Spasmo" è una pellicola originale rispetto ai primi gialli argentiani, ha una matrice fortemente morbosa e hitchcockiana ("Frenzy" docet), e utilizza il twist (lombrosiano) di una malattia mentale ereditaria, inimmaginabile, per incutere ansia, paura e tensione nello spettatore. La premessa di Umberto Lenzi va in tutte le direzioni con il protagonista catturato in uno stato di paranoia e confusione, non sapendo di chi fidarsi o se ciò che sta vivendo è anche reale. Le motivazioni dei personaggi spesso non sono chiare. Il caos sovrastampato in cui Christian sta turbinando, crea un'esperienza schizofrenica per lo spettatore...in un certo senso, ci sentiamo sconcertati come Christian. Anche questo mi è piaciuto...molto. I manichini stratificano il film (Lenzi stesso intitola l'idea..."la melodia della bambola") sono ovviamente progettati per catturare lo spettatore alla sprovvista e fornire un'esperienza ancora più strana unita al mistero che si dispiega davanti ai nostri occhi. Penso che questo film sia molto divertente, soprattutto perché mi piacciono questi thriller psicologici in cui nulla è ciò che sembra e chiunque è sospetto. Il climax che spiega ciò di cui stanno soffrendo Christian e Fritz (...e finalmente timbrando di cosa diavolo sono davvero quei manichini) penso che funzioni tremendamente, e tutto avviene senza inutili spargimenti di sangue. "Spasmo" è uno psicogiallo singolare, angoscioso, cupo, perverso, il cui orrore nasce dalla follia dei suoi personaggi. La storia è ambientata negli splendidi tomboli di Orbetello, la sequenza finale è ambientata invece a Roma.

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