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2001 ODISSEA NELLO SPAZIO regia di Stanley Kubrick

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nonex83     10 / 10  05/01/2007 16:46:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ho letto molti commenti su questo film. Mi rendo conto che ognuno ha la sua interpretazione e non è mai esattamente uguale a quella di un altro. Questa è la mia.


2001: viaggio alla ricerca della Verità.
Qual'è il punto centrale, il tema fondamentale di 2001? Già dalla prima volta che lo vedi, intuisci che è sta nel famoso monolite nero, che te lo ritrovi sempre e quando meno te lo aspetti! Il suo significato non riesci mai a carpirlo, e quando “riesci a farlo”, sei di nuovo a punto e a capo…

La prima parte del film parla dell'ascesa dell'uomo, della sua evoluzione. Agli albori l'uomo era un animale come gli altri ma un giorno gli viene fatto un dono, il dono dell'intelligenza; e lo acquisisce tramite il contatto con questa pietra misteriosa.
Nella seconda siamo invece nel futuro dove l'uomo ha raggiunto il massimo da questa sua intelligenza, è arrivato all'estremo, fino allo spazio infinito.
Ed è qui (sulla luna) che ritrova il fatidico monolite, che lo perseguita e ci perseguita noi spettatori che non riusciamo a darci una spiegazione razionale, è un TORMENTO! Anche nel film l'uomo non riesce a spiegarselo....
Terza parte: missione Giove. Lo scopo di questa missione (che inizialmente non lo sappiamo) è dare ancora una risposta a questa domanda che tormenta. In questo viaggio i protagonisti sono degli astronauti la maggior parte dei quali dorme ibernata dentro a delle incubatrici (sembrano dei morti dentro alle bare); solo due di questi sono svegli e hanno il compito di controllare che HAL esegua correttamente il suo compito, anche se non ha mai commesso errori, è una macchina perfetta, l’apice della scienza, della tecnologia; più avanti, di più, l'uomo non può..... è il limite della sua intelligenza, la fine.
Ad un certo punto della missione l'inaccadibile accade, l'impossibile diventa possibile e la situazione sfugge di controllo: la creazione massima dell'intelletto umano non è controllabile, le basi scientifiche di tutto il mondo, della conoscenza, si sfaldano.... si perde la sicurezza
nella logica, nel razionale.
Infine, dell'equipaggio si salva solo David che è riuscito a rientrare nell'astronave e a sconfiggere HAL.

David compie entrando nell'atmosfera di Giove un altro viaggio: vede cose allucinanti e bellissime, che lo sconvolgono totalmente (fa delle espressioni terrificanti!). Intanto si sono già rivisti i monoliti (più di uno) che fluttuano come satelliti intorno al grande pianeta. Giunto alla fine si ritrova in una casa stile rococò, lussuosa..... ma che vuol dire??? si chiedono tutti... un astronauta dentro questa casa nel pianeta Giove. David si rivede invecchiato che conduce una vita normale; in pochi istanti è sul letto di morte dove per l'ultima volta rivediamo il blocco nero e che subito dopo il momento della morte, trasforma David in un feto che fa ritorno sulla Terra.



Il tema centrale che permea tutto il film e sul quale gravita ogni scena ed anche la nostra stessa vita, è il medesimo: Dio. E’ un mistero che ci perseguita, come appunto il monolite nero nel film, perché rappresenta una domanda che tutti si pongono: esiste Dio?

Lo scopo del viaggio è conoscere il significato di questo oggetto misterioso. La missione di fatto fallisce dal punto di vista dell’umanità perché non riuscirà mai a scoprirlo con mezzi tecnologico-scientifici, a dare una spiegazione logica ad un qualcosa che non lo è; la fede in Dio è razionalmente illogica e una persona può conoscere la Verità solamente credendo.
Dio è stato a dare l’intelligenza alle scimmie, le quali hanno saputo sfruttare questo dono fino a riuscire a dare una spiegazione a tutto, anzi a quasi tutto…
C’è sempre una domanda alla quale nessuno può dare una risposta certa: cosa c’è dopo la morte?

La fase iniziale e quella dopo l’intermezzo sono terribili. Uno schermo nero con una musica agghiacciante in sottofondo… è la paura che più angoscia e atterrisce l’essere umano, e cioè che sia quello schermo nero che ci aspetterà dopo la morte, che non esista niente di ciò che ci promettano le nostre religioni.

Il pietrone rifà la sua comparsa sulla luna dove un gruppo di scienziati lo vuole studiare e capire se è di origine aliena, che, di fatto, è l’unica risposta plausibile che riescono a darsi; unica soluzione concepita da una mente che è succube della ragione, che non riesce a vedere al di là del muro del cinico pragmatismo e della materialità che inquinano la nostra esistenza, il nostro essere. Positivisti e scientisti, dobbiamo sempre toccar con mano, non riusciamo a credere senza avere delle prove fisiche; siamo talmente legati alla vita materiale, a questa ‘realtà’, che quando Dio ci dà un messaggio noi non siamo capaci di recepirlo; infatti, anche nel film, il gruppo di scienziati si mette turisticamente a farsi una foto. Il suono assordante vuole come punire la loro cecità, ottusità, bigottismo, per la totale assuefazione dell’essere umano alla logica, al tangibile, al ‘reale’.

HAL ‘impersonifica’ l’apice dell’intelligenza umana, lo strumento ‘più perfetto’ che l’uomo sia mai riuscito a creare, più intelligente del suo stesso creatore. Paradossalmente HAL ‘impazzisce’ e non riesce a portare la squadra a destinazione: la razionalità fallisce, non può darti tutte le risposte.

Questo viaggio è la metafora della vita. C’è chi, come la maggior parte dell’equipaggio, la vive ibernato, dormendo (e mi ha fatto pensare a Matrix), senza accorgersi che la vita non ha solo 3 dimensioni ma magari anche 4,5,6…. E c’è invece chi come David decide che non gli basta, non si accontenta delle sole frivolezze materiali e parte per conoscere la Verità. E la raggiunge.

Intorno al grande pianeta ci sono più monoliti, e sono tutti uguali. Le religioni sono tante ma alla fine Dio è sempre uno solo e uguale per tutte.

Ciò che accade è abbacinante, sconvolgente, scioccante, devastante e in pari misura è uno spettacolo bellissimo e allucinante, che trascende i nostri sensi….Le emozioni che una persona può provare davanti alla Verità trapelano dalle espressioni terrificanti che fa David attraversando l’atmosfera di Giove; sono così sconvolgenti che alla fine della sua esperienza, fatto ritorno alla vita comune si ritrova spaesato, dentro una casa stile rococò! ( e lo spettatore pensa: cosa diavolo c’entra?!?)
L’uomo, conosciuta la Verità, non può che basire ed essere disorientato di fronte a questa ‘normale’ vita, fatta di agi, lusso, così bella all’apparenza ma così vuota di significato; e si sente appunto come si sentirebbe un astronauta che, arrivato sulla superficie di Giove, si ritrova in una casa rococò…
Ricomincia di nuovo a ‘vivere normalmente’ come se niente fosse ma durante il decorrere della vita (così breve, di colpo ti ritrovi vecchio) sente sempre gli echi, degli scricchiolii… Sul letto di morte ecco che riappare il monolite ed è solo lì, in quel momento che uno sa fino in fondo. Il finale è ottimistico: la rinascita. [anche se ancora non mi sono riuscito a spiegare bene, sembra troppo banale]


Quindi alla fine il film ti induce a porti questa domanda: vuoi vivere a occhi chiusi, senza vedere tutta la luce che è intorno a te, oppure vuoi credere e quindi poi conoscere? Sappi però che se apri questa porta dopo ne rimarrai scioccato totalmente, e non sarai più come prima…
Invia una mail all'autore del commento Dan Rose  02/02/2007 19:59:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ottimo commento, da tempo non me lo rivedevo ma il tuo riassunto me l'ha fatto ricordare al meglio!