Dies Irae 5½ / 10 12/06/2007 18:11:36 » Rispondi l'occhio della più dolce prostituta cinematografica si spegneva per sempre lasciandoci un film che va ricordato solo per le atmosfere delle maschere, dei loro volti mostruosamente angelici. l'input visivo ed uditivo della primissima scena è disarmante, poi il film ripercorre il testo letterario (bellissimo e tremendamente vivo) con buona concretezza, ma con pessimo attualismo. il finale è da cestinare, da cancellare, peccato appunto che chiuda non solo un film, ma un percorso artistico unico, di una prostituta appunto che si è data in modo magistrale a tutti i generi cinematografici senza mai lasciarsi andare ad una sua impronta psichica, un qualcosa che potesse essere letto oltre all'immagine osservata, spesso un sogno da ripercorerre, un incubo da ritrovare con piacere.
thohà 15/06/2007 12:41:20 » Rispondi Sei da ricovero.
Jason XI 15/06/2007 20:49:03 » Rispondi questo tuo pseudointellettuale commento è sufficiente solo per dimostrare che non ci hai capito veramente una mazza... spiacente