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EYES WIDE SHUT regia di Stanley Kubrick

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Ciumi     9½ / 10  17/10/2009 19:01:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ligeti ancora una volta, dopo la sorprendente scoperta del viaggio di “2001”, come uno dei migliori commenti all’ultima opera di Kubrick, disuguale e incompiuta, magnifica.
Il regista indaga sulle infinite sfaccettature della parola sesso, coniugale e extraconiugale, termine che tocca la dimensione psicologica prima della carnale, assiduamente reiterato in tutto l’arco della pellicola.
Il doppio sogno è quello invisibile raccontato dalla moglie, e quello vissuto, estetico e visionario, dal marito medico. Incantatorio ed enigmatico, che passa per incontri ambiguamente erotici al limite del grottesco, in una New York sotto il periodo natalizio cosparsa di lucine colorate (quasi le perline d’un vestitino osé), che s’amplia nell’elitaria orgia mascherata, s’intreccia sottilmente, s’acutizza, si dissipa, sparge nuovi misteri nel provare a risalirvi.
Quale dunque ha più peso tra i due? L’uno si permea nell’altro, diviene eco e riflesso dell’altro, un’inesorabile e lenta infiltrazione.
Fidelio: una morte sospetta, un pedinamento inquietante, la scoperta dell’esistenza di una setta segreta.
E soprattutto la maschera appoggiata sopra al cuscino, come finestra fra quello e l’altro sogno: tra marito e moglie, “sguardo” e “sguardo”, Cruise e Kidman, l’uomo e la donna. Ma fantasticare è stato vano e pericoloso, tutto va scordato come un duplice sogno.