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EYES WIDE SHUT regia di Stanley Kubrick

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paul     10 / 10  24/05/2004 14:51:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Forse il più difficile film di Kubrick, quello che si discosta in ogni caso dai precedenti, a partire dal Dottor Stranamore (1963) in poi. E non è un caso che, esaurito il proprio discorso sull'inaffidabilità della Storia e la violenza-progresso dell'uomo, Kubrick sia ritornato a Lolita, il film precedente a Dr Strangelove e pellicola molto più complessa delle apparenze.
Quello che si può dire di Eyes Wide Shut è che si tratta di un film testamentario, chissà, forse Kubrick aveva previsto la sua morte, un pò come molti geni. Si tratta di un film sulla vecchiaia che forse potremo capire di più quando saremo settantenni.
L'unica cosa a mio parere che si lega ai precedenti film kubrickiani, escluso Full Metal Jacket, è il richiamo alla favola: Alice (non a caso con questo nome) si guarda allo specchio, al ritmo blues di Bad Bad Thing, ma da dietro arriva Cruise il marito. Non serve perciò andare oltre lo specchio come la celeberrima favola di Carroll, bensì tenere gli occhi spalancati nel sogno, quando cioè son chiusi. E da qui comincia il sogno, più per Cruise che per la bella Nicole.
Il film è Schnitzleriano (ovviamente) ma Kubrick gli ha inserito tantissimi elementi freudiani che richiamano esplicitamente alle pulsioni di vita e morte legate al connubbio amore-morte.
Cruise prima di andare con la prostituta malata di Aids riceve una chiamata dalla moglie che sta guardando un documentario su Venezia (esplicito rimando a Thomas Mann ma anche all'Albertine di Proust); Cruise è pedinato da qualcuno (ancora Mann) che si ferma davanti al Verona Restaurant (Shakespeare, ed ancora binomio amore-morte): perciò entra in un bar viennese di fine ottocento e inizia a sfogliare un giornale dove, in prima pagina, è ben evidenziato il titolo: Fortunati di essere vivi (altro esplicito riferimento, questa volta a Dostoevskij del Delitto e Castigo. E non dimentichiamo che per Freud lo scrittore russo fu il vero padre della psicanalisi...).
Istinti di amore-morte sono dati dalla figlia del paziente di Cruise che, davanti alla soglia del padre morto, bacia Cruise ardentemente; e da Cruise stesso che davanti l'obitorio finisce attratto dalla salma della ragazza che in un insolito carnevale di Venezia l'ha salvato.
Alcune curiosità: quando la Kidman si guarda nuda allo specchio al ritmo di Bad Bad Thing in una delle innumerevoli scene ripetute Kubrick aveva messo per terra, inquadrabile in uno zoom, proprio la celebre cassetta della Disney Alice nel paese delle meraviglie.
Il film, anche se ambientato a New York, è stato interamente girato in Inghilterra con attori quasi tutti americani. Molte scene sono state ricostruite negli studi Pinewood, altre invece sono state direttamente girate nella City di Londra, simile per i suoi grattacieli alla Grande Mela. Tuttavia tre scene sono state effettivamente girate a New York: quella in cui Cruise guida sopra il ponte di Brooklyn, quella in cui scende dal taxi e, con sullo sfondo l'Empire Building, entra nell'albergo in cui c'è come portiere un omosessuale; e infine quella che riprende la facciata del palazzo dove vive Sydney Pollack. Tuttavia sappiamo che Kubrick non si è più recato negli Stati Uniti dal lontano 1966. Diede perciò dettagliatissime disposizioni a Jan Harlan, executive producer, e agli operatori sulle inquadrature da effettuare.