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REDACTED regia di Brian De Palma

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phemt     8 / 10  13/07/2008 15:36:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Con Romero De Palma è il primo grande regista (sia come importanza storica che come richiamo del nome) a cimentarsi con il mockumentario pseudo-amatoriale genere che ormai sembra pronto a sfondare definitivamente dopo i successi di Rec e Cloverfield…
E si possono fare diverse analogie tra il film di De Palma e quello di Romero: in entrambi i casi si parla infatti di un prodotto differente dagli altri esempi del genere, né caotico né adrenalinico ma più tecnico e profondo…
Se Romero con il suo Diary of The Dead non faceva altro che parlare di una vecchia storia (lo sviluppo del contagio) aggiornata temporalmente ad un punto di vista moderno, Redacted in un certo senso finisce per essere una sorta di versione modernizzata di Vittime di Guerra a dimostrazione che a volte cambiano gli scenari ma la guerra e le situazioni che vi si vengono a creare rimangono le stesse…

De Palma, con la sua proverbiale maestria, mischia cinema veritè duro con finzione, sfruttando tutti i sistemi di comunicazione mass mediatici più moderni (dalla telecamera digitale a youtube)…
Redacted parte come una dura critica verso il militarismo e la politica di Bush ma finisce per essere un’introspezione ed una dura critica verso le meschinità umane… Quando Flake e Rush invece di parlare del loro compagno morto si lanciano all’esaltazione di Vegas, eroe solo perché assassino, non si può rimanere indifferenti… La guerra è brutta, ma a volte le persone lo sono ancora di più…
La storia è forte anche se forse era ancora più forte quella di Vittime di Guerra, De Palma sceglie di riprendere le violenze (stupro e decapitazione) fuori campo mentre lascia via libera ad immagini vere per il finale quasi a voler simbolizzare quale sia l’effettiva differenza tra finzione e realtà…

Non mancano un paio di difetti come qualche forzatura e qualche caratterizzazione o comportamento fin troppo eccessivo ma il messaggio finale colpisce forte e chiaro… Magari qualcuno storcerà il naso di fronte ad un finale un po’ furbetto e un po’ “scorretto” ma è indubbio che l’impatto visivo sia davvero devastante…

Giusto il parallelo che ha fatto qualcuno con Full Metal Jacket dove Kubrick narrando del Vietnam riuscì a narrare della guerra nel senso più universale possibile, così come lo stesso De Palma sembra suggerire l’immancabile parallelo con quella guerra (in America chi ha vissuto, anche solo indirettamente, il Vietnam se lo porta sempre un po’ appresso) ad ulteriore conferma di quanto scritto prima: Possono cambiare le ambientazioni, ma certe altre cose non cambiano mai…

Notevole da un punto di vista strettamente tecnico, De Palma riesce addirittura a citare contemporaneamente Kubrick e Bunuel nella stessa scena…

Film duro su un Iraq come non l’abbiamo mai visto che permette a De Palma si mostrare che ha torto chi, da qualche anno a questa parte, continua ad accusarlo di aver imboccato ormai il viale del tramonto…